Si è svolta oggi a Roma, a Palazzo Corsini, la conferenza stampa di presentazione della 46°edizione di Urbino Musica Antica, il Festival Internazionale che si terrà dal 19 al 28 luglio nella cittadina marchigiana alla presenza di Vittorio Sgarbi, Assessore alla Rivoluzione – Cultura e Agricoltura – Difesa del Paesaggio e del Centro Storico della Città di Urbino, Andrea Damiani, Presidente FIMA, Giancarlo Rostirolla, Presidente Onorario FIMA, Marcello Gatti, Direttore Artistico Festival di Urbino e Paola Pacetti, Curatrice della Mostra “Strumenti della Musica Antica”.
II festival è organizzato annualmente dalla FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica) e ha in programma concerti che spaziano dalla musica sacra al virtuosismo vocale e strumentale con omaggi ai più grandi compositori barocchi tra cui J.S. Bach, J. Dowland, J.P. Rameau, G.B. Platti e tanti altri.
Vittorio Sgarbi sposa in pieno l’iniziativa e vuole farla crescere il più possibile. “Quando sono stato nominato assessore”, afferma Sgarbi, “mi è arrivata la carta di questo festival e dentro di me ho avuto una strana sensazione perché non ne sapevo nulla, ma in realtà era una di quei progetti che pensavo fosse utile realizzare in una città come Urbino. È la stessa cosa che mi è successa a Milano quando con Francesco Micheli abbiamo inventato il festival MITO. Esisteva già il Festival a Torino e pensammo di mettere insieme le forze delle due città per dare vita a MITO. In questo caso siamo di fronte ad un caso sorprendente. Il festival ha una buona età, 46 anni, e quindi vuol dire che è stato organizzato bene finora. Ogni rivoluzione ha il compito di non cancellare ciò che di buono è stato fatto. Io avevo fatto un programma di 14 punti di cui uno era proprio il “Festival di Musica Antica” senza sapere che già ci fosse. Evidentemente era quello che la città chiedeva già 45 anni fa, per cui non posso che esser felice di questa cosa. La città di per sé è già uno strumento musicale e il Festival merita di esser conosciuto ancora di più perché tutti parlano del Rof (Rossini Opera Festival di Pesaro) e nessuno mi ha mai detto di questo Festival. È giusto che allora sia arrivato un uomo come me, più rumoroso, perché si possa parlare ancora di più di un Festival di nicchia ma che è nato prima del ROF. Io non posso che ringraziarvi per aver fatto quello che io volevo e spero sia possibile rafforzare questa manifestazione con interventi pubblici e privati.”
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