Un nome senza cognome, con Gaia De Laurentiis, apre lunedì 21 luglio alle ore 21.30 l’edizione 2014 del Fossombrone Teatro Festival, nell’esedra di Piazza Mazzini. Sul palcoscenico anche Pino Cangialosi, autore delle musiche originali, al pianoforte, fagotto, strumenti antichi e percussioni, Fabio Battistelli al clarinetto, basso e percussioni e Flavio Cangialosi al basso e pianoforte.

Si tratta di uno spettacolo in cui testo, musica e immagini dialogano, cercando un linguaggio comune attraverso i diversi periodi storici evocati: un percorso letterario, che parte dal ‘300 per arrivare ai giorni nostri, e che si snoda attraverso le storie e le opere di donne eccellenti come Ipazia D’Alessandria, Artemisia Gentileschi, Frida Khalo e Meena Keshwar Kamal. Donne anche con un cognome illustre, che – a volte – non è stato sufficiente a valorizzarle, ma anzi si è dimostrato controproducente, provocando sofferenza e solitudine.

La De Laurentiis, protagonista assoluta, riesce a calarsi perfettamente nei loro panni e, con l’aiuto della musica e delle immagini, ci fa entrare in contatto con i personaggi facendo rivivere le loro traversie. “Ciò che accomuna le protagoniste – spiega l’attrice romana – è la loro forza e il loro talento: l’idea di base è proprio mostrare la grandezza di donne diverse attraverso diverse epoche storiche, ma anche la loro capacità di ridere di sé”. Ci sono, infatti, dei momenti anche comici all’interno dello spettacolo, “momenti autoironici, che esaltano ancor di più la grandezza di questi personaggi perché – osserva la De Laurentiis – la capacità di ridere di sé e di essere ironiche su ciò che si è credo sia la manifestazione di una grande sicurezza. Solo chi è molto sicuro di sé può ridere di se stesso”.

La componente ironica, il coraggio, l’intelligenza emotiva, il pragmatismo, la capacità di mediazione riescono dunque ad emergere nello spettacolo, in quanto risorse innate che contraddistinguono da sempre l’universo femminile. E i tre musicisti che affiancano la De Laurentiis conducono lo spettatore nel contesto storico ed evocano, con l’utilizzo di strumenti antichi e moderni, tutti gli stati emozionali del percorso.

 

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