Nei giorni scorsi, un urbinate, mentre a bordo della propria motocicletta percorreva la  “Bretella di Urbino”, incorreva in una spiacevole disavventura.

Il centauro, infatti, dopo aver superato la galleria, procedendo in direzione di Urbino – Bivio Borzaga, impattava con un cavo che attraversava orizzontalmente, ad altezza d’uomo, la sede stradale, tranciandolo.

Sul momento l’accaduto non destava particolare preoccupazione nel motociclista, salvo accorgersi, subito dopo, di una estesa lacerazione su una manica della sua giacca tecnica, senza ombra di dubbio prodotta dall’urto con il cavo.

L’urbinate provvedeva, allora, a segnalare l’accaduto al Commissariato di P.S. di Urbino, il cui personale si recava immediatamente sul luogo.

Il sopralluogo effettuato nella circostanza evidenziava la presenza di un aquilone, penzolante sul cavalcavia, il cui cavo, lungo circa un ventina di metri, era stato lasciato dall’incauto manovratore, sospeso sulla sede stradale.

Sono in corso indagini finalizzate all’identificazione dell’utilizzatore dell’aquilone, dal cui comportamento imprudente potevano scaturire gravissime conseguenze per l’incolumità delle persone in transito su quella strada, basti pensare alle lesioni che avrebbe potuto riportare il citato motociclista, qualora non avesse indossato una robusta giacca in tessuto tecnico, ma un semplice capo da passeggio.

Non si esclude, al riguardo, che l’aquilone in questione possa essere stato utilizzato da qualche appassionato a margine della tradizionale “Festa dell’Aquilone”, tenutasi ad Urbino lo scorso 7 settembre, che ha riscosso l’oramai consueto successo di pubblico. Al termine della manifestazione, infatti, diversi cavi di aquiloni sono stati abbandonati dai proprietari, sospesi negli spazi aerei sulle abitazioni, strade e vie di comunicazione di Urbino e del circondario.

In conclusione si richiama l’attenzione delle persone affinchè, nel far volare i loro aquiloni, usino sempre buonsenso e prudenza, evitando, in tal modo, che un momento di piacevole svago e di grande bellezza, finisca per causare danni alle persone o alle cose e comportare per loro pesanti conseguenze giudiziarie.

comunicato stampa della QUESTURA DI PESARO E URBINO

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