Il sindaco di Cartoceto Enrico Rossi è salito questa mattina sul braccio meccanico di un mezzo gru sospeso sopra il tratto di mura cittadine crollato con l’alluvione del 2012: pretende dal presidente del Tar Marche «la garanzia che l’udienza del 23 ottobre sul ricorso presentato da una delle aziende escluse dalla gara d’appalto per i lavori di ripristino si chiuda con una sentenza». Rossi, 31 anni, eletto con una lista civica, fa anche lo sciopero della fame e della sete.
«La gara per l’aggiudicazione dei lavori – spiega – si è conclusa con un nulla di fatto: tutte le imprese partecipanti sono state escluse per vari vizi di forma, ma una ha fatto ricorso, e tutto si è bloccato». «Voglio una risposta certa dal presidente del Tribunale amministrativo, tanto più che per velocizzare l’iter sia l’avvocato della Provincia, che è la stazione appaltante, sia quello della ditta ricorrente hanno rinunciato ai termini a difesa». Rossi chiede inoltre al Governo di «esonerare i Comuni dal Patto di stabilità per gli interventi connessi a stati di emergenza, e l’assegnazione a Cartoceto della quota parte dei fondi dell’8 per mille destinati alla ricostruzione dei beni culturali».
Per le mura, la Regione Marche ha messo a disposizione 1,2 milioni di euro, ma, ricorda il sindaco, «la spesa prevista è pari a 3,5-4 milioni di euro». «Con me sono solidali la giunta, il consiglio comunale e il gruppo comunale di Protezione civile: non vogliamo ritrovarci come a Genova».
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