L’estate pesarese è stata turbata dalla presenza di un molestatore “seriale” che aggrediva le sue vittime, per lopiù adolescenti, palpeggiandole nelle parti intime.
Numerose le denunce sporte, la notizia si è diffusa, è stato pubblicato un identikit per allertare le potenziali vittime. Purtroppo fatti analoghi sono avvenuti anche a Marotta di Mondolfo nei pressi della stazione ferroviaria. In questo caso, però, forse per pudore e vergogna, non è stata presentata nessuna denuncia alle forze di polizia. Solo un timido accenno nei social network ove qualche ragazza segnalava la presenza di un uomo di colore che avvicinava adolescenti nel sottopasso della stazione ferroviaria cercando di palpeggiarle.
Una sera giunge alla stazione Carabinieri una ragazza, giovane, spaventata ma determinatissima a denunciare quanto accadutole. Il Comandante la accoglie ed ascolta il suo racconto. Asciugate le lacrime, con lucidità e dovizia di particolari inizia a raccontare dettagliatamente i fatti: pochi minuti prima, scesa dal treno alla stazione ferroviaria di Marotta, nel sottopasso viene agganciata da un uomo di colore che cerca di attaccare bottone. La segue, gli dice che la vuole aiutare, le fa degli apprezzamenti. La donna raggiunge il parcheggio dove ha la sua bicicletta. Prova a togliere la catena. A quel punto l’uomo si avvicina e allunga una mano per palpeggiarle il seno e le parti intime. La donna prova ad urlare per chiedere aiuto. E’ tardi, comincia a fare buio e non c’è nessuno che raccolga la richiesta. L’uomo gli tappa la bocca, l’afferra tirandola a se e comincia a baciarla sul collo. A quel punto la donna, sebbene impietrita dalla paura, trova la forza di reagire e con coraggio spinge l’uomo lontano da se ed inizia a scappare senza guardarsi indietro. Fine corsa la Caserma dei Carabinieri.
Dettagliata la descrizione dell’uomo: mulatto di circa 60anni, alto 1,60 circa, magro, con barba grigia e con alcuni denti mancanti. Terminata la deposizione iniziano immediatamente le ricerche ma dell’uomo, sebbene descritto in maniera così minuziosa, nessuna traccia. Il Comandante tranquillizza la donna, gli lascia il numero del suo cellulare e la lascia andare. Trascorre qualche giorno e la donna, mentre era sul treno, riconosce l’uomo di colore che l’aveva aggredita. Prende il numero di telefono e chiama il Comandante.
Immediata la risposta; all’altezza della Stazione Ferroviaria di Marotta convergono più pattuglie di Carabinieri, i Militari salgono sul treno, individuano il sospetto, lo prelevano a forza e lo conducono in caserma.
La donna riconosce con certezza assoluta l’uomo prelevato dai Carabinieri quale autore della violenza subita nei giorni precedenti.
A.A. 55enne marocchino, residente a Cantiano ma di fatto senza fissa dimora, viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto per violenza sessuale e condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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