Dopo nove anni il “benservito” al dottor Valentini: secondo quali criteri?
Quasi 9 anni di “facente funzioni” sulla struttura complessa di Marche Nord, con eccellenti risultati testimoniati oggettivamente dai numeri e dalle valutazioni effettuate dagli organi competenti, al dottor Valentini è stato dato il “benservito”.
Certamente è nelle facoltà dei direttori generali scegliere nella terna di nomi vincitori del concorso, ma è anche legittimo chiedersi, da parte nostra, qual è la ragione tecnica per cui una nomina su una struttura così rilevante per il funzionamento dei servizi sanitari dell’intera Area Vasta sia stata tenuta in frigorifero per più di tre anni, nonostante la struttura complessa sia rimasta lì, anche nel piano di riordino delle reti cliniche effettuata dalla Regione, nonostante gli investimenti in strutture e personale effettuati, nonostante i risultati ottenuti e certificati in termini di efficacia ed efficienza, nonostante tutti i nuovi primari siano stati nominati poco tempo dopo che il posto si è reso vacante per pensionamento.
Insomma, un caso senza precedenti. Contano più i titoli dei risultati ottenuti? La struttura dei laboratori di Marche Nord non sarà più, nell’immediato futuro, punto di riferimento per l’intera Area Vasta, dati i rilevanti investimenti in tecnologie effettuati sui laboratori dell’Ospedale di Urbino? Ma, ci chiediamo, non bisognava razionalizzare le sedi di produzione dei laboratori? E allora perché si moltiplicano? Come sempre accade in campo sanitario e non solo, le nomine dei dirigenti sono l’altra faccia della medaglia dei progetti di riorganizzazione. E allora, forse, l’oggetto della contesa è proprio questo. E’ evidente, quindi, che il merito professionale, purtroppo, viene in secondo piano.
Simona Ricci (segretaria generale Cgil Pesaro Urbino)
Roberto Rossini (segretario generale provinciale Fp Cgil)
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