Al fine di fornire un valido supporto tecnico agli Enti Territoriali interessati al ripristino della Linea Fano Urbino l’Associazione F V M ha in corso di esecuzione un proprio progetto di manutenzione straordinaria, adeguamento e proposta di riapertura.
Non disponendo di tutte le competenze per dotarsi in tempi brevi del progetto di ripristino, ha coinvolto una primaria società di ingegneria in campo ferroviario “Pegaso Ingegneria/Sistema Ingegneria” di Milano, come capofila tecnico di questa specifica iniziativa.
Il progetto di ripristino della linea Fano Urbino, del quale è in corso il “preliminare”, si prefigge di analizzare le possibili soluzioni tecniche per permettere al treno di percorrere nuovamente il tracciato, calcolando al contempo i costi che la ricostruzione e la gestione possono avere nonché evidenziare le più importanti interferenze lungo il tracciato, specie quelle con la viabilità ordinaria. Il tentativo di ripristinare e riutilizzare questa linea si inserisce altresì nel mutato sentimento sociale e politico nei confronti dei trasporti alternativi a quello su gomma.
Sono stati già effettuati i primi incontri tra F V M e Pegaso Ingegneria per l’acquisizione dei dati e della cartografia esistente nonché delle foto aeree e delle tesi specifiche eseguite da studenti del corso di laurea in ingegneria di Ancona.
Venerdì 23 ottobre è stato effettuato un approfondito sopralluogo tecnico congiunto F V M – Pegaso Ingegneria/ filiale di Firenze sull’intera linea ferroviaria Fano Urbino per giungere in tempi brevi alla emissione del “ progetto preliminare di manutenzione straordinaria ed adeguamento della ferrovia Fano Urbino”. Si è constatata, ammesso che ve ne fosse bisogno, la notevole quantità di utenti che potrebbero utilizzare il treno vista l’elevata antropizzazione del territorio da Fossombrone a Fano e che potrebbe anche configurare un servizio di tipo metropolitano. Oltre i poli di indubbio e notevole interesse turistico, Urbino, Fossombrone, Fermignano, F V M ha proposto ai tecnici della Pegaso di aggiungere le fermate turistiche a richiesta nei pressi della città romana di Forum Sempronii e alle Marmitte dei Giganti di San Lazzaro di Fossombrone a pochi passi dalla ferrovia. Le prossime attività saranno dedicate alla soluzione delle criticità e alla velocizzazione della linea con la drastica diminuzione dei passaggi a livello e con l’eliminazione di alcune curve. Il ripristino della infrastruttura ferroviaria tra Fano ed Urbino porterà sicuri benefici in termini di migliorie alla mobilità pubblica proponendo anche la riorganizzazione dei trasporti a pettine con i centri abitati distanti dalle fermate del treno e vantaggi per il minor impatto sulla salute pubblica dovuto ad un minore inquinamento. Ovviamente a parte il servizio reso ai poli di attrazione turistica menzionati si aggiunge la valorizzazione di tutto il territorio e dei centri serviti in quanto la ferrovia da sempre costituisce un potente motore di sviluppo, non trascurabile in tempi di crisi come gli attuali. L’effetto collaterale sarebbe anche il riequilibrio dei servizi disponibili tra costa ed entroterra. Il progetto preliminare avrà anche lo scopo di confrontarsi con il Territorio dal quale ci si aspetta la massima collaborazione.
Martedì 27 gennaio l’assemblea legislativa delle Marche voterà la mozione dei Verdi per revocare il recente decreto di dismissione della tratta emesso senza un minimo approfondimento e discussione sulla questione con i Comuni dell’interno. I consiglieri regionali hanno la responsabilità di recuperare un’ infrastruttura dal valore patrimoniale e sociale enorme a costo zero, dopodiché si potranno avviare le iniziative per la ricerca di finanziamenti per il ripristino e bissare i successi ottenuti da altre ferrovie ripristinate e dall’elettrificazione della ferrovia Ascoli- P.Ascoli.
Associazione FVM Ferrovia Valle del Metauro
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