Egregio Sig.Sindaco, Massimo Seri
L’associazione Il Gabbiano, come Lei ben sa – anni fa ha anche volato sui nostri aerei – è nata nel 2008 principalmente per proporre un pieno, equilibrato e soprattutto sostenibile sviluppo dell’aeroporto di Fano.
Ci troviamo ora a leggere sui giornali di accadimenti che ci fanno capire come ancora non ci sia una proposta chiara, equilibrata e soprattutto con la necessaria visione d’insieme della città e di questa vasta area pubblica, tanto più in relazione alla terribile crisi che sempre di più ci attanaglia.
Nel maggio 2008 organizzammo, insieme all’associazione Terra di nessuno, un importante convegno “Aeroporto di Fano quale futuro?”, cui intervennero alcuni tra i maggiori esperti italiani e una folta rappresentanza della politica cittadina.
In quella occasione emerse chiaro come solo una soluzione equilibrata e rispettosa di diverse esigenze – oltre a quelle di parco e aeroporto – è opportuna per questa area, di proprietà pubblica, molto estesa (oltre 130 ettari), ormai divenuta prossima al centro urbano.
Allora presentammo un piano di sviluppo esclusivamente turistico, profondamente integrato con un adiacente parco urbano cittadino.
Avevamo capito già da tempo che ogni velleità commerciale in senso classico era poco realistica, cosa che finalmente oggi è divenuta chiara a tutti, anche con l’uscita della Camera di commercio dalla gestione.
Ora , a Lei e a tutta la cittadinanza, vorremmo proporre, per valorizzare questa notevole risorsa, una soluzione più adatta ai tempi che stiamo vivendo.
Proponiamo che il Comune chieda all’Enac la conversione dell’aeroporto di Fano in aviosuperficie omologata: soluzione che sgraverebbe sia l’Enac (che non ha personale da dedicarvi) sia l’utenza da un appesantimento burocratico, un aggravio di costi e tutta una serie di gravose limitazioni che di fatto ne ostacolano pesantemente il pieno sviluppo polivalente.
Chi è del settore sa bene che in tantissime altre parti d’Italia (Ozzano Emilia, Terni, Castiglion Fiorentino, etc..), le aviosuperfici prosperano assai più degli aeroporti minori che invece, nella maggior parte dei casi, sono in difficoltà. Si dovrà inoltre necessariamente sincronizzare il passaggio di categoria giuridica dell’Aeroporto – che non comporterebbe cambiamenti fisici di spazi e strutture – con la realizzazione concreta del Parco urbano. Condizione questa assolutamente essenziale anche per mantenere l’equilibrio dell’area e grarantire che successivamente non si scivoli nella speculazione edilizia, come già accaduto in altre simili aree in tutta Italia.
Chiariamo che ogni attività anche commerciale oggi presente nell’aeroporto cittadino o prevedibile in un prossimo futuro, potrebbe tranquillamente continuare ad esistere ed anzi, senza più i vincoli oggi in essere, sarebbe agevolata.
Si aprirebbero così le porte ad un utilizzo da parte di numerose altre associazioni cittadine – anche non a interesse aeronautico -, tra cui la nostra che oggi, per gli alti prezzi richiesti, è costretta ad operare dall’aviosuperficie omologata di Fabriano.
Un importante impulso si potrebbe dare alla rete sociale cittadina, utilizzando i vasti terreni per circa il 70% già comunali, utilizzandoli ad esempio per orti ed altre attività sociali “Anticrisi”, a favore anche di tutta la realtà dei disabili, oggetto ulteriore della nostra ragione sociale.
Speriamo che questa volta, con una nuova gestione, si riesca a dimostrare che un buon utilizzo ancora è possibile e si superino ormai obsoleti schemi mentali di riferimento, che hanno portato negli anni a mitizzare questa struttura più che ad occuparsene veramente, considerandone le sue oggettive potenzialità non solo aeronautiche.
Rimaniamo a disposizione Sua, di tutta la Giunta e di ogni forza politica o anche semplice cittadino che voglia usufruire della nostra specifica esperienza sia nel settore del volo sportivo da diporto, che della disabilità e nella gestione dei nuovi poveri sempre più numerosi in città.
Auspicando una fattiva e concreta collaborazione, rimaniamo in attesa di una Sua gentile risposta.
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