La “Muta” di Raffaello torna a Urbino.
La sua assenza temporanea è stata dolorosa ma inevitabile, poiché era diventato ormai improrogabile intervenire per conoscere approfonditamente le ragioni del degrado del supporto (e sanarlo).
L’intervento conservativo è stato eseguito presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Marco Ciatti, dal medesimo team di restauratori e tecnici che ha lavorato sui capolavori fiorentini di Raffaello.
L’operazione ha prodotto risultati di eccezionale interesse: le indagini diagnostiche, tramite tecnologie estremamente avanzate, hanno fornito dati antecedentemente non disponibili sulle modalità e i materiali esecutivi e sulle condizioni di conservazione; la lieve pulitura – intervento di particolare delicatezza data la natura degli strati pittorici – ha portato a una nuova visione della pur così conosciuta immagine.
I tratti del volto, dalle linee purissime, la raffinatezza dei dettagli, la pienezza dei volumi e delle stesure di colore riconducono con nuovo vigore alle straordinarie doti pittoriche di Raffaello.
Il 25 marzo alle ore 17 verrà illustrato il restauro presso la sala convegni del Palazzo Ducale di Urbino.
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