Terzo appuntamento di Sinfonica 3.0:
FABRIZIO BOSSO IN Pierino e il…Jazz!
Venerdì 27 marzo, ore 21.00, a pochi giorni dal rientro in Italia dopo lo straordinario successo riscosso nella terra del Sol Levante, l’Orchestra Sinfonica Rossini tornerà a calcare il palco del Teatro Rossini assieme ad un eccezionale artista, Fabrizio Bosso, per il terzo appuntamento di Sinfonica 3.0, stagione concertistica, organizzata dall’OSR in collaborazione con il Comune di Pesaro – Assessorato alla Bellezza grazie al sostegno di Xanitalia, CARIM – Cassa di Risparmio di Rimini e Amplifon.
Sarà una serata che unirà prosa e musica in un mix di tradizione e modernità dove l’esecuzione del celebre Pierino e il lupo di Prokof’ev sarà affiancata da una rara rivisitazione dello stesso brano in chiave jazz di Gunther Shuller passando per la jam session del Jazz Quartet.
Fabrizio Bosso, considerato il miglior trombettista jazz italiano, anche se lui preferisce essere definito più musicista che jazzista, suona da sempre. Si è diplomato al Conservatorio a soli 15 anni e ha scelto il jazz come chiave espressiva. Oggi quarantenne, ha attraversato quasi tutti i generi musicali nel corso della sua lunga carriera costellata di successi. Il grande pubblico ha avuto modo di apprezzarlo in varie edizioni del Festival di Sanremo, tra le quali, ricordiamo la performance accanto a Rafael Gualazzi nel 2011 con Follia d’amore. Per l’occasione, il talentuoso trombettista sarà accompagnato dal Jazz Quartet formato da: Filiberto Palmerini sax contralto, Marco Postacchini sax tenore, Francesco Mancini contrabbasso, Stefano Manoni batteria. A dirigere le operazioni sul palco sarà chiamato Daniele Giulio Moles, violinista e direttore di primo livello, mentre ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio sarà la voce del poliedrico Noris Borgogelli, direttore artistico e prima viola dell’OSR. E sempre il nostro Noris Borgogelli sarà contemporaneamente direttore e voce narrante della nota composizione Pierino e il lupo, una storia per l’infanzia, costituita da musica e testo. Venne scritta nel 1936, dopo il ritorno di Prokov’ev nell’allora Unione Sovietica, quando il Teatro Centrale dei Bambini di Mosca gli commissionò la stesura di una nuova opera musicale per bambini che potesse avvicinare alla musica anche i più giovani. Il compositore accettò, incuriosito dal particolare incarico, e in soli quattro giorni completò il lavoro. Il debutto avvenne il 2 maggio 1936 ma l’esito fu infausto: scarso pubblico e poca attenzione. La poca fortuna iniziale venne, però, più che compensata dall’enorme successo riscosso poi nel tempo, tanto da diventare un classico apprezzatissimo da adulti e bambini. La sua esecuzione prevede la presenza di un narratore e di una particolare formazione orchestrale. Ogni personaggio della storia è, infatti, rappresentato da uno strumento che interviene nella vicenda con un motivo caratteristico: Pierino (archi); l’uccellino (flauto); l’anatra (oboe); il gatto (clarinetto); il nonno (fagotto); il lupo (corni); i cacciatori (legni) e lo sparo dei fucili (timpani).
Journey into Jazz, è il titolo della rivisitazione in chiave jazz dello stesso brano, ad opera di Gunther Shuller, una delle figure chiave della musica americana del Novecento. Nella corso di una carriera ricca di mille sfumature Schuller ha svolto ogni possibile attività e ricoperto ogni possibile incarico: cornista del Teatro Metropolitan con Arturo Toscanini; compositore di musica atonale; direttore d’orchestra; revisore e trascrittore di musica antica; editore di musica contemporanea; collaboratore di molti tra i più illustri musicisti del dopoguerra da Miles Davis a Bruno Maderna a Dizzie Gillespie; saggista; teorico e capofila della “Third Stream” – Terza Corrente (genere che combina tecniche classiche e jazz).
Biglietteria
Posto di Platea e Posto di Palco I ordine e di
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