Rinvenuti dagli agenti forestali 26 agnelli, macellati illegalmente in locali dalle scarse condizioni igieniche, in procinto di essere venduti a privati e ristoratori della regione in occasione delle festività pasquali.

L’operazione “Easterlamb”, diretta dalla Procura della Repubblica di Macerata, condotta dai Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale di Macerata e dalle Stazioni forestali di Abbadia di Fiastra, Camerino, Cingoli, Macerata, Recanati, in due settimane di indagini e appostamenti, ha consentito di sgominare un ingente traffico illegale di agnelli e denunciare due allevatori che macellavano giovani ovini nella totale illegalità, all’interno di garage, container e baracche attrezzate con strumentazione fatiscente; alcune strutture sono risultate prive di ogni condizioni igenico sanitaria.

Oltre 50 esemplari macellati in una sola settimana da uno dei due allevatori, che effettuava gli abbattimenti in un garage tappezzato da ragnatele e polvere, per poi trasferire le carcasse all’interno di un container anch’esso adibito all’attività di macellazione.

L’indagine ha portato alla luce un traffico completamente illegale stimato in circa 600 esemplari macellati mensilmente per un valore di 100.000 euro, ma non si escludono sviluppi ulteriori riguardanti altri operatori del settore zootecnico.

Un sistema di macellazione illecita generalizzato, perpetrato all’interno di strutture estemporanee prive delle condizioni igienico sanitarie atte a garantire la salute umana, finalizzato ad evitare i costi previsti per il trasporto verso i mattatoi autorizzati e le visite sanitarie necessarie per garantire la sicurezza delle carni a tutela del consumatore; in questo modo gli allevatori evitavano anche di pagare le imposte dovute all’erario.

Nei locali attrezzati per le macellazioni, alcuni privi di celle frigorifere atte alla conservazione delle carni, gli agenti hanno inoltre rinvenuto ganci e strumenti da taglio, alcuni dei quali sporchi ed ossidati, pelli ed interiora degli animali accatastate sul pavimento, con macchie di sangue ovunque.

Sequestrata anche all’esterno di uno dei mattatoi, un’area di oltre 200 mq, nella quale all’interno di una buca erano state ammassate numerose carcasse di pecora in attesa di essere sotterrate, nonché tutti i residui (interiora) derivati dall’attività di macellazione, al fine di evitare i costi necessari per lo smaltimento.

Illegali anche le modalità di abbattimento degli animali, i quali venivano soppressi senza l’ausilio del prescritto storditore, strumento necessario per evitare di sottoporre gli agnelli alle strazianti attese ed alle sofferenze conseguenti l’impiego di strumenti da taglio per sgozzare e dissanguare gli ovini vivi e coscienti.

I due allevatori denunciati per macellazione clandestina in violazione del Regolamento UE 853/2004, e smaltimento illecito di rifiuti, rischiano pene sino a 24 mesi di reclusione e ammende sino a 150.000 euro.

Contestate inoltre ad un quarto allevatore sanzioni amministrative pari a 5000 euro, per macellazione domestica non autorizzata e mancato utilizzo dello storditore per gli abbattimenti.

Alle operazioni di sequestro ha partecipato anche il Servizio Veterinario della competente Asur della Provincia di Macerata.

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