Avevano organizzato l’intera filiera. Rubavano auto, soprattutto quelle di lusso, alteravano i telai, falsificavano i documenti e le immettevano nei mercati esteri soprattutto in nord Africa.
L’associazione criminale, radicata in Spagna, operava in tutta Europa. Una grande operazione portata a termine dalla polizia spagnola aveva consentito di smantellare l’organizzazione con la cattura di tutti i componenti della banda. Uno, però, era sfuggito all’arresto.
Il latitante, un magrebino, aveva una residenza di comodo presso una zia che abita a Fossombrone. Di fatto, sposato fittiziamente con un’italiana, girava in lungo e in largo l’Italia e l’Europa per “lavoro”.
I Carabinieri della Stazione di Fossombrone da tempo tenevano sotto stretta osservazione la casa della zia. Prima o poi, avrebbe dovuto far ritorno, almeno per adempiere alle incombenze di natura burocratica connesse alla residenza e al permesso di soggiorno.
La tenacia è stata premiata. Giunto il marocchino nel comune forsempronese i militari lo hanno intercettato e sottoposto a controllo. Dalla consultazione della banca dati hanno avuto la conferma che sul suo conto pendeva un mandato di arresto, emesso dall’autorità giudiziaria spagnola, per associazione a delinquere dedita al traffico di veicoli rubati.
L’uomo, Y.B. 26enne, è stato tratto in arresto in esecuzione del mandato d’arresto europeo e tradotto nel carcere di Villa Fastiggi di Pesaro in attesa che le autorità italiane concedano l’estradizione in Spagna.
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