Rocca di Gradara – venerdì 17 luglio 2015, ore 16.00
Torna l’avventura attraverso i secoli tra realtà storica, fantasia e ‘medievalismo’: dai cavalieri ai modelli femminili, dal mito di re Artù alla Grande Guerra, un affascinante viaggio con accademici e scrittori, nel castello dove la tradizione ha posto il tragico amore ‘dantesco’ tra Paolo e Francesca. In serata, gran finale con concerto di musica medievale
Urbino, 13 luglio 2015 – Sta per riaprirsi (letteralmente!) il ponte levatoio su “IL MEDIOEVO TRA NOI” – appuntamento organizzato dall’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” e dal Polo Museale delle Marche, in collaborazione con l’Istituto Storico Italiano per il medio evo e il Comune di Gradara – in programma Venerdì 17 luglio nella spettacolare Rocca di Gradara.
“La spada nella rocca” è il titolo più che allusivo di questa 2a edizione che ripropone la sfida, lanciata con successo un anno fa, di attraversare il confine tra il Medioevo studiato e quello sognato sulle tracce dei due protagonisti annunciati, entrambi sospesi tra storia e immaginario.
La rocca è quella di Gradara, tra Marche e Romagna, cornice ideale dell’evento in quanto medievale ma riedificata e ‘reinventata’ cent’anni fa, con i cartelli stradali “Gradara Capitale del Medioevo” ad anticipare l’atmosfera di quelle mura merlate che, secondo la leggenda, videro consumarsi il tragico amore di Paolo e Francesca, reso immortale dai versi di Dante.
La spada, arma nobilitata da una tradizione secolare, resta un elemento forte nell’immaginario moderno grazie al grande e piccolo schermo, dal celebre film di animazione Disney alle spade laser di Star Wars, dalla katana nel Kill Bill di Tarantino al recente successo del “Trono di Spade”.
Due chiavi di lettura che ribadiscono il taglio originale di questo convegno, in cui studiosi accademici e scrittori guideranno il pubblico alla scoperta di un Medioevo visto non come epoca storica, ma nel suo trasformarsi attraverso i tanti specchi dell’immaginario con cui noi contemporanei lo abbiamo riflesso – età ora buia tra peste e roghi, ora incantata tra fate e menestrelli – costruendo quell’idea comune di medioevo detta neomedioevo o “medievalismo”.
Il via sarà alle ore 16.00, con il saluto della Direttrice della Rocca di Gradara Maria Claudia Caldari e del Sindaco di Gradara Franca Foronchi, seguite dall’introduzione di Tommaso di Carpegna Falconieri (Università di Urbino), ideatore e organizzatore de “Il Medioevo fra noi”. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Valazzi (già Soprintendente BSAE delle Marche) sulla Rocca tra filologia e teatro; di Francesca Roversi Monaco (Università di Bologna) su modelli femminili e immagini del medioevo; di Giuseppe Maria Bianchi (Ass. Cult. Italia Medievale) sulla ‘vera’ spada nella roccia.
Dopo una breve pausa, sarà Umberto Longo (Università Sapienza di Roma) a parlare “Di castelli e cavalieri. Oggi come ieri”; a seguire, Tommaso di Carpegna discuterà prima il saggio “Il medievalismo e la Grande Guerra” – nel lungo centenario della Prima Guerra Mondiale, conflitto che vide riutilizzare i concetti di ‘barbarie’, ‘cavalleria’ e ‘crociata’ – con Francesco Pirani (Università di Macerata); poi il romanzo “Dura pioggia cadrà. L’ultima storia di Avalon” (ed. Castelvecchi) con l’autore Paolo Logli (scrittore e sceneggiatore) che ha siglato questo sequel contemporaneo della saga di Artù e Merlino con un titolo che ‘omaggia’ anche Bob Dylan.
Gli avvincenti argomenti trattati animeranno il dibattito conclusivo al termine degli interventi.
Ma sarà la serata a regalare il vero ‘gran finale’, in cui “Il Medioevo fra noi” si incrocerà con il festival di musica antica “Musicae Amoeni Loci”: alle ore 21.00, infatti, la Rocca ospiterà il concerto “Cavalieri e Pellegrini” eseguito dal Coro Polifonico Jubilate di Candelara diretto dal maestro Willem Peerik, che proporrà brani medievali tratti dal Carmina Burana Codex, dal Llibre Vermell di Montserrat e dal Laudario di Cortona.
Questi suoni, che hanno attraversato i secoli portando intatto il loro fascino fino a noi, si uniranno ai tasselli dello studio e della narrazione, della storia e della fantasia, completando nel migliore dei modi questo imperdibile incontro nel segno e nel sogno del Medioevo.
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