Personale della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di P.S. di Urbino, ha denunciato in stato di libertà un cittadino tunisino, 45enne, residente nella provincia di Ancona, già noto alle Forze dell’Ordine, per il reato di tentato furto aggravato.
Verso le ore 21 del 25 luglio scorso, il custode della chiesa di San Giovanni in Pozzuolo, residente a poche decine di metri in linea d’aria da quest’ultima, udiva chiaramente un forte rumore provenire appunto da tale direzione.
Insospettito e temendo potesse trattarsi di un tentativo di furto in atto, l’uomo, con la propria autovettura, si dirigeva subito verso la chiesa.
Giunto nei pressi dell’edificio si avvedeva che una persona, alla sua vista, iniziava a scendere velocemente le scalinata della chiesa, per poi fiondarsi all’interno di un’autovettura Fiat Punto parcheggiata a poca distanza e darsi alla fuga.
Il custode, nella circostanza, riusciva ad annotare la targa del veicolo e ad allertare con il proprio telefono cellulare il 113.
Appariva evidente il tentativo di furto, in quanto la porta di accesso alla canonica e quella della sacrestia presentavano segni di effrazione.
La sala operativa del Commissariato prontamente inviava sul posto una propria pattuglia, appositamente predisposta proprio per la prevenzione dei furti in abitazione.
Sebbene nell’immediatezza non risultasse possibile rintracciare il fuggiasco, le indagini condotte dagli Agenti del Commissariato di P.S. di Urbino, consentivano di risalire all’identità del proprietario della vettura in questione, un tunisino di 45 anni residente in provincia di Ancona.
Dagli accertamenti esperiti emergeva, inoltre, che il veicolo, già da qualche giorno, era stato notato procedere, con un uomo alla guida fra le abitazioni dei vicini piccoli centri, suscitando sospetti fra i residenti.
I poliziotti, nella mattina di ieri, riuscivano a rintracciare lo straniero nella zona di residenza. L’uomo, che nella circostanza, ammetteva di essere l’autore del tentativo di furto, giustificandosi con la necessità di dover mantenere una famiglia numerosa, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria.
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