PESARO – «Piena solidarietà al sindaco Angelo Vichi». Matteo Ricci definisce l’episodio di ieri (forcone posizionato davanti al Comune di Mombaroccio, ndr) un «grave atto intimidatorio. Insieme a Mombaroccio abbiamo aperto un confronto per dare risposte ai nostri cittadini, cercando di innovare la pubblica amministrazione». Il percorso appena aperto «durerà mesi, compreso il passaggio del referendum, dove ognuno potrà dire la sua». Anche per questo, il sindaco di Pesaro stigmatizza l’accaduto: «Non è da Paese civile esprimere il dissenso con atti chiaramente intimidatori». Espressa la vicinanza, Matteo Ricci ribadisce la strategia, mettendo in fila i tasselli: «Continueremo a portare avanti con grande determinazione il tema dell’Unione dei Comuni. E’ la dimensione che serve, in primis, per la gestione associata dei servizi». Intanto con l’«Unione a quattro» (Pesaro, Gradara, Gabicce, Mombaroccio), dove Ricci rilancia: «All’assessore Delle Noci – prosegue – ho chiesto di lavorare per portare, entro la fine dell’anno, anche le manutenzioni dentro l’Unione, oltre alle funzioni già conferite (polizia municipale, Suap, statistica, protezione civile)». Ma, se sarà possibile, anche con l’«Unione a otto»: «Verificheremo nei prossimi giorni se ci sarà la possibilità di aprire un ragionamento serio, come auspichiamo, anche con i Comuni di Pian del Bruscolo». Sullo sfondo resta il paradigma: «Dentro l’ambito ottimale dell’Unione, i Comuni che vogliono fondersi, a mio parere, fanno la scelta giusta. Così è stato per Vallefoglia a Pian del Bruscolo, Così potrebbe essere per Pesaro e Mombaroccio». Torna su benefici e condizioni del patto proposto: «A legislazione vigente, la fusione porterebbe un milione e mezzo di contributi all’anno, per 10 anni, da parte dello Stato; lo sblocco totale del patto di stabilità; eventuali contributi e facilitazioni sul patto anche dal livello regionale». A Ricci non pare poco: «Grazie a questi vantaggi, potremmo realizzare innumerevoli opere pubbliche, partendo dalle priorità che Mombaroccio individuerà, per 4 milioni e mezzo. A partire da scuole, impianti sportivi, Beato Sante, centro storico». Nel patto per la fusione, il sindaco di Pesaro garantisce l’autonomia: «Con le modifiche statutarie prevederemo sempre un esponente di Mombaroccio in giunta. A meno che il sindaco futuro (di Pesaro, ndr) non sia un cittadino di Mombaroccio». In aggiunta: «Il consiglio comunale di Mombaroccio diventerebbe il consiglio di municipio. In questo modo, ogni provvedimento riguardante Mombaroccio dovrebbe avere, obbligatoriamente, il parere favorevole di questo organismo». Per cui, rimarca, «sono i ‘mombaroccesi’ che decidono cosa si fa a Mombaroccio». Infine: «Tutti i servizi attualmente a Mombaroccio saranno mantenuti lì. Anzi, prevediamo un potenziamento a vantaggio della fasce collinari». Elemento che si unisce alla valutazione politica conclusiva: «Coinvolgeremo esponenti di Mombaroccio, in quota Pesaro, anche per il livello di governo dei servizi pubblici locali». Sindaco che va avanti «con convinzione», annunciando nei prossimi giorni il confronto istituzionale e pubblico.
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