La mossa del sindaco sulla programmazione: gestione dell’emergenza e visione di prospettiva
PESARO – Dice no ai doppi turni al Santa Marta, Matteo Ricci, ma oltre al nodo Alberghiero c’è di più. Perché il sindaco, partendo dalla gestione dell’emergenza – «dove l’approccio deve essere pragmatico», scandisce – mette sul tavolo una visione complessiva di programmazione sulle strutture delle superiori. Che pare alzare il tiro oltre l’immediato, e non di poco. Con uno schema che coinvolge Morselli, area del Campus e Pesaro Studi. Con ordine: «E’ vero che parliamo di due mesi e mezzo, ma i doppi turni rischiano di stravolgere troppo il sistema formativo dei ragazzi del Santa Marta. Ho chiesto quindi al presidente della Provincia Daniele Tagliolini, all’assessore Giuliana Ceccarelli e alla dirigente dell’ufficio scolastico Marcella Tinazzi di fare tutti gli sforzi possibili per trovare altre soluzioni. Anche io ho dato alcune idee (che il sindaco, tuttavia, non vuole rivelare a trattativa in corso, ndr): li ringrazio perché stanno facendo un grande lavoro per trovare le 18 aule che servono». Situazione che porta Ricci a definirsi «fiducioso» che la soluzione alternativa possa arrivare nei prossimi giorni.
- Sullo sfondo resta la scenario, al di là della stretta attualità: «C’è un problema in tutta Italia di gestione della transizione delle Province e del loro svuotamento». Tuttavia, secondo il sindaco, «servono scelte di prospettiva per le scuole superiori della città. Anche in passato, in verità, sul Santa Marta sono stati fatti diversi piccoli interventi (per circa 250mila euro, negli ultimi anni, ndr). E quelli che si faranno, pur importanti, non saranno strutturali. La verità è che ci sono edifici scolastici che hanno più di 100 anni. Mentre gestiamo l’emergenza, perciò, dobbiamo muoverci su altri fronti». Intanto i fondi della buona scuola, «dove il Comune ha ottenuto 700mila euro per la Leopardi sulla parte impiantistica. E siamo nella graduatoria per la sistemazione sismica dell’auditorium dell’Alighieri, per altri 400mila euro». Poi con il Morselli: «Serve un’accelerazione sullo sblocco dei finanziamenti regionali, che sono stati ottenuti ad hoc (in chiusura gli interventi del primo stralcio, con la Provincia in attesa del secondo filone di fondi, già concessi, e in graduatoria per la terza tranche: totale di quasi 2 milioni e 400mila euro, ndr)». Anche perché «quando saranno terminati i lavori per l’adeguamento sismico», con il ritorno dell’ex istituto Magistrale, «potremo contare su un edificio in più, che ci aiuterà nella gestione delle problematiche».
- L’altro asse del disegno poggia su Pesaro Studi: «Diciamo basta al decentramento universitario: non ha più senso. Da quest’anno già ci sarà il Branca con sei classi. E dal 2017, quando i corsi torneranno a Urbino, potremmo avere la disponibilità di tutta la struttura di viale Trieste. Con l’Inps abbiamo ricontrattato l’affitto, c’è il nostro impegno ad andare avanti: Pesaro Studi potrebbe diventare la nuova sede di una scuola superiore della città (ancora da decidere, ndr)». L’ulteriore notizia è che il sindaco spariglia e apre il tavolo per costruire una nuova scuola in area Campus: «Ho già chiesto alla Provincia un incontro urgente. E’ ora di rompere gli indugi: non possiamo più continuare a buttare soldi nelle vecchie strutture. Una scuola nuova, oltre ad essere sicura, consuma un terzo di una struttura fatiscente. Al Campus c’è un polo, ci sono già i servizi». Con le tre mosse – Morselli ristrutturato, disponibilità di Pesaro Studi, nuova scuola al Campus – al di là degli interventi tampone, si gestirà la programmazione. «Considerato, tra l’altro, che il numero degli studenti non è aumentato», chiude il sindaco, sciogliendo così il mini-vertice con Enzo Belloni e Nardo Goffi.
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