“Lo sporco” è uno spacciatore di eroina molto conosciuto a Fano. Tunisino, 32enne senza fissa dimora, dorme in un garage in località Gimarra. I luoghi dove spaccia sono la stazione ferroviaria di Fano e il parcheggio di Gimarra.
Lo sporco si procura l’eroina nelle piazze più grandi e al suo arrivo a Fano avvisa clienti storici ed occasionali. Fornisce droga perlopiù ai fanesi ma anche a clienti dell’entroterra e della vicina Pesaro. I militari non di rado hanno osservato clienti in coda fermi al parcheggio di Gimarra conversare tranquillamente tra di loro. In fondo si conoscono quasi tutti frequentando gli stessi Ser.T.
Il 27 novembre scorso i carabinieri di Fano avevano intercettato “lo sporco” alla stazione ferroviaria. Appena sceso dal treno proveniente da Ancona lo avevano sorpreso con 10 grammi di eroina e denunciato in stato di libertà
Il 6 gennaio la polizia di stato lo aveva bloccato nei pressi della stazione ferroviaria di Ancona insieme ad un 20enne fanese con 10 grammi di eroina e questa volta, trattandosi di recidivo, era stato tratto in arresto.
Convalidato l’arresto dal GIP di Ancona, grazie alle recenti e più favorevoli modifiche introdotte dal legislatore in materia, il tunisino veniva rimesso in libertà e sottoposto all’obbligo di firma.
L’11 gennaio si presentava alla caserma carabinieri di Fano una 18enne di Fabriano domiciliata per motivi di studio a Pesaro per denunciare una rapina.
La ragazza, ancora sotto shock, raccontava di essersi incontrata la sera di due giorni prima alla stazione ferroviaria di Fano con una sua amica 22enne del posto. Dopo poco arrivava “lo sporco”, legato sentimentalmente alla sua amica, e un suo amico 20enne fanese, lo stesso con cui era stato tratto in arresto ad Ancona.
La ragazza riferisce che la sua amica e i due ragazzi si appartavano nei bagni per fare uso di eroina. Al ritorno l’amica fanese chiedeva alla ragazza 20 euro in prestito per pagare lo stupefacente al ragazzo. Nell’atto di tirare fuori il portamonete per prelevare i 20 euro, lo sporco si impossessava dell’intero portafogli contenente una cospicua somma per darsi immediatamente alla fuga.
La ragazza chiedeva spiegazioni all’amica la quale, a fatica, vista la poca lucidità derivata dalla recente assunzione di eroina, la accompagnava nel garage dove dimorava “lo sporco”.
Le ragazze, non trovando il tunisino, si appoggiavano per poi addormentarsi su di un divano utilizzato quale giaciglio. A tarda notte faceva rientro “lo sporco”.
La ragazza lo affronta, pretende indietro i soldi. Lui le offre dell’eroina. Lei rifiuta in quanto non usa stupefacenti. Lo sporco si altera e sferra un pugno all’occhio destro della ragazza, l’afferra ai polsi e le strappa una collanina in argento che aveva al collo. La ragazza inizia ad urlare e “lo sporco” scappa nuovamente. Nel frattempo giunge anche la mamma dell’amica fanese che accompagna la ragazza a Pesaro.
Giunta a Pesaro la ragazza crolla per la stanchezza. Il giorno successivo al risveglio chiama i genitori i quali l’invitano a recarsi immediatamente al pronto soccorso dove i sanitari riscontrano un “trauma cranico-facciale lieve e secondario da aggressione fisica”.
I genitori, nel frattempo giunti a Pesaro, accompagnano la ragazza, appena dimessa dal pronto soccorso, in caserma a Fano.
Terminata la drammatica ricostruzione da parte della ragazza i carabinieri iniziano le ricerche de “lo sporco” resosi nel frattempo irreperibile.
Il 13 gennaio arriva una richiesta al 112 da parte dei sanitari del pronto soccorso di Fano. Un magrebino in crisi d’astinenza da eroina si era impossessato a forza di un cateterismo vescicale per poi iniettarsi una serie di medicinali che aveva sottratto in un armadietto.
I militari raggiunto l’ospedale bloccano il magrebino e lo riconoscono: si tratta proprio de “lo sporco” il quale, stabilizzato dai sanitari, viene condotto in caserma e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per la rapina perpetrata nei confronti della 18enne di Fabriano.
Oggi “lo sporco” è comparso davanti al GIP di Pesaro. Il Giudice dopo la convalida dell’arresto ha disposto la custodia cautelare in carcere del magrebino.
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