Il segretario democrat rilancia: “Aree interne non si impoveriscono, budget confermati, e ogni struttura deve fare il meglio per garantire efficienza e servizi ai cittadini”.
“Sugli ospedali di comunità centrodestra e comitati grillini alimentano solo paura e demagogia e strumentalizzano la salute dei cittadini per fini elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative”. Sono le parole del segretario provinciale Pd, Giovanni Gostoli, che aggiunge: “Il confronto con la Regione sul provvedimento della trasformazione dei 13 ospedali è aperto, deve ancora avvenire il passaggio in commissione regionale sanità e poi l’approvazione definitiva della delibera che darà il via alla riorganizzazione territoriale. Non accettiamo comportamenti squadristi di chi manifesta sotto le abitazioni dei consiglieri regionali. In democrazia si manifesta nei luoghi istituzionali”.
“C’è bisogno di cambiare in meglio la sanità – spiega Gostoli – non lasciarla così com’è: serve riqualificare la rete territoriale dei servizi, armonizzando il sistema dalla costa alle aree interne, sui bisogni dei cittadini e dei territori. Per gli ospedali di comunità la Regione, oltre alla copertura delle dodici ore previste dal decreto del Ministero della Salute, ha previsto un’integrazione con due medici h24 che coprono le ore notturne: il medico dell’ambulanza e il medico della continuità assistenziale, entrambi operativi all’interno della struttura, di cui uno sempre presente all’interno dell’ospedale. Chiediamo alla regione di verificare le particolarità del nostro territorio prevedendo i Punti di primo intervento h24 in tutte e tre le strutture . In particolare per Sassocorvaro, che è una zona disagiata, e alcuni dei comuni limitrofi sono a una distanza dal Pronto soccorso di Urbino superiore ai 60 minuti previsti dalle leggi nazionale, basti pensare a Belforte all’Isauro, Carpegna e Montecopiolo. Analoga situazione per il territorio di Cagli che, tra l’altro, rientra nel progetto pilota delle Aree Interne. Mentre su Fossombrone inviterei a considerare gli accessi che sono superiori alle sei mila unità. Inoltre, per la vallata del Conca nel Montefeltro sarebbe opportuno accelerare i tempi per una convenzione con San Marino per i servizi sanitari e la diagnostica.
Da Gambini, grande sostenitore di Spacca, che non conosce la differenza nemmeno tra pronto soccorso e il primo intervento, non accettiamo certo lezioni sulla sanità. Il punto di primo intervento garantisce che un utente, quando arriva nella struttura la sera e suona, dall’altra parte trova un medico, il pronto soccorso deve rispondere a bisogni più urgenti e complessi di vera emergenza. A Cagli, Sassocorvaro e Fossombrone il pronto soccorso non c’e più da molti anni. Sono rimaste solo le scritte sui muri. Da anni i codici gialli e rossi vengono portati in ospedali pronti a gestire situazioni difficili. Per il Pd rafforzare i punti di primo intervento e garantire dei medici h24 negli ospedali di comunità significa non intasare i pronti soccorsi di Urbino, Pesaro e Fano. A Baldelli, invece, che l’unica sanità che conosce è quella disastrata del Lazio per conto di Storace e della Meloni, aggiungo che le aree interne non si impoveriscono, anzi sono stati stanziati gli stessi budget. È una garanzia non solo per quest’anno, ma anche per i prossimi anni, e spetterà ai territori decidere. É demagogico criticare un sistema per poi voler mantenere tutto così come è. Questo è il paradosso di un centrodestra e di comitati grillini, mente il Pd vuole mettere in condizione ogni struttura del territorio di fare al meglio il proprio lavoro nel quadro provinciale e regionale e gestione al meglio le reali esigenze dei territori. Con gli Ospedali di comunità vogliamo trasformare ciò che oggi è un “finto ospedaliero” in strutture del territorio, senza portare via le risorse. Lungodegenza e cure intermedie hanno gli stessi standard assistenziali, sono praticamente uguali, sempre servizi rivolti alle sub-acuzie, con la differenza che mentre in lungodegenza si può entrare solo internamente dopo una dimissione da un reparto ospedaliero per acuti, con le cure intermedie insieme a questa scelta c’è la possibilità anche di ricovero su richiesta del medico di medicina generale o del Ppi”.
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