Il proprietario di un bar fanese alla fine di ogni mese registra consistenti ammanchi (circa 40.000 euro nell’anno 2015). Fa più verifiche ma i conti continuano a non tornare. Decide di rivolgersi ai carabinieri della stazione di Fano raccontando l’accaduto. Ha dei sospetti nei confronti dei dipendenti ma nessun elemento per dimostrarlo. I militari, raccolta la denuncia, chiedono all’autorità giudiziaria l’autorizzazione ad istallare una telecamera che riprenda il luogo di lavoro. Fin da subito si appura l’anomalia di comportamenti di una ben determinata dipendente che, quando è sola al banco, sistematicamente si appropria di denaro contante ricevuto dai clienti annullando lo scontrino fiscale, effettua ricariche telefoniche da postazioni Sisal se non addirittura ricariche sulla propria postepay. Inoltre non passava giorno in cui la donna non si appropriasse di gratta e vinci passando immediatamente all’incasso quelli vincenti. Le telecamere riprendono fedelmente il comportamento della donna per giorni finché, appurato non si trattasse di evento occasionale o prelievi di speciale tenuità bensì di sottrazioni di ingente valore (circa 3.000 euro di beni sottratti in un mese) i militari hanno deciso che era giunto il momento di intervenire.

Non bastasse quanto emerso dalle telecamere, quando i carabinieri della stazione di Fano sono arrivati davanti al bar hanno visto un auto con due persone a bordo. Dopo qualche secondo è uscita la dipendente con un voluminoso scatolone in mano che consegnava alla coppia seduta in auto. Appena ripresa la marcia i militari fermano il mezzo con i due anziani a bordo: si scoprirà essere i genitori della donna i quali, a loro insaputa, avevano caricato il provento dell’ennesimo furto ovvero diverse bottiglie di Aperlor e Campari che sarebbero servite per organizzare una festicciola in casa.

Dopo poco i militari hanno prelevato anche la dipendente infedele che, prima ancora di rispondere difronte alla legge dei suoi comportamenti, ha dovuto spiegare, con enorme imbarazzo, agli anziani genitori il motivo dell’incresciosa situazione che si era venuta a creare.

S.B. 39enne di Saltara è stata tratta in arresto per furto aggravato e continuato e sottoposta agli arresti domiciliari. Il giorno successivo il Giudice del Tribunale di Pesaro ha convalidato l’arresto e rimesso la donna in libertà in attesa del processo.

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