A seguito della serie sismica in corso da questa notte al confine tra Marche e Lazio, con Arquata del Tronto e la frazione di Pescara del Tronto tra i centri più colpiti nel territorio marchigiano, la Protezione civile regionale si è da subito mobilitata per coordinare le operazioni di intervento. Il sistema del volontariato è stato allertato e le attivazioni sono gestite esclusivamente dalla Sala operativa unificata permanente della Protezione civile regionale. Molti i crolli registrati, con un pesante bilancio, per ora provvisorio, di 20 decessi e numerosi feriti. Il piano di emergenza e soccorso è pienamente attivo in tutti i comuni interessati. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, giunto in mattinata ad Arquata e Pescara del Tronto in elicottero, con l’assessore Angelo Sciapichetti e il responsabile della Protezione civile, Cesare Spuri – presente sul posto anche l’ascolana vicepresidente Anna Casini – è in contatto costante con Palazzo Chigi, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il direttore del Dipartimento di Protezione civile, Fabrizio Curcio. La priorità è ora quella di ricercare superstiti tra le macerie.
La gestione dell’emergenza sanitaria.
Fra le misure già approntate, il trasferimento di quaranta degenti dell’ospedale di Amandola (Fm), terremotato, sia nel nosocomio sia presso l’Inrca di Fermo. Trasferiti anche 25 ospiti della Casa di riposo di Castel Sant’Angelo sul Nera in strutture limitrofe. Posti medici avanzati sono stati attivati ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto (Ap) e sono state attivate sale di rianimazione negli ospedali, con l’estensione oraria del servizio di eliambulanza e la mobilitazione delle ambulanze dell’Anpas.
Otto feriti sono arrivati in elicottero all’ospedale di Torrette di Ancona, sei sono marchigiani e due di Amatrice.
All’Ospedale di Ascoli Piceno – dove sono composte le 20 salme – sono pervenuti oltre 80 feriti. E’ in attivazione un servizio con psichiatri e psicologi per assistenza specifica. Attivato un sistema di emergenza c.d. “a cerchi” in caso di intasamento dell’ospedale di Ascoli Piceno, spostando eventuali pazienti su San Benedetto (Ap) in prima istanza (al momento solo alcuni codici bianchi) e, successivamente, su Civitanova Marche (Mc), già allertata. Due eliambulanze continuano le operazioni per il trasporto dei feriti dalla sede di Borgo di Arquata e da Pescara del Tronto.
Dei degenti dell’Ospedale di Amandola, 19 pazienti sono stati trasferiti all’ospedale di Fermo e 20 in RSA, mentre si sta completando il trasferimento all’Inrca di Fermo.
Predisposti i trasferimenti dei 25 degenti della casa di riposo di Castel Sant’Angelo sul Nerain strutture limitrofe nella provincia di Macerata: 10 a Recanati, 6 a Treia, uno a Tolentino, 2 a Pieve Torina, gli altri in via di definizione.
I 16 degenti, insediati nell’ala con problemi strutturali della Rsa di Mogliano (Mc) sono stati evacuati senza ulteriori criticità. Temporaneamente inagibile la Comunità terapeutica dipendenze patologiche di Montottone (Fm), i 15 ospiti sono in fase di ricollocazione.
Uomini e mezzi operativi
Oltre alla Protezione civile regionale, attiva nell’immediato con 50 operatori del Dipartimento della Regione Marche e con tende per garantire 180 posti, diverse le forze in campo par fronteggiare l’emergenza. L’Arma dei Carabinieri sta dando il suo contributo con tutto il Comando provinciale di Ascoli Piceno con oltre 200 uomini, attraverso i servizi di ricerca dispersi e antisciacallaggio. Sono in arrivo rinforzi da tutte le altre province ed è stato allestito un modulo abitativo ad Arquata per sostituire la locale caserma ormai inagibile. I carabinieri si occupano anche dell’identificazione delle salme, del loro trasferimento all’obitorio e restituzione ai familiari. In attività anche quaranta militari del reparto Soccorso dell’Undicesimo Battaglione Puglia di Bari, organizzati con tende e cucine da campo per sostenere logisticamente i militari di rinforzo che arriveranno, oltre che la popolazione. Operative quarantatré unità di tutti i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, con quattro unità cinofile, un’autoscala, quattro mezzi speciali e duecento volontari. Sono in attività anche venti volontari della Croce Rossa, sei ambulanze, cinque sale operative, sempre della Croce Rossa. Il Corpo Forestale dello Stato – i Forestali della stazione di Monte Gallo sono stati i primi ad arrivare a Pescara del Tronto – sta operando con quaranta unità a Pescara del Tronto e altrettante su gli altri territori interessati.
Tutte le unita (circa quaranta) di intervento sia di soccorso alpino che speleologico operano prevalentemente nella zona di Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Capodacqua, Castel Santangelo sul Nera, Amandola. E’ operativa un’unità cinofila da macerie e una da superficie. Le verifiche di agibilità degli edifici lesionati sono effettuate da squadre di tecnici abilitati secondo le procedure stabilite a livello nazionale. Tutta la documentazione deve essere inviata, attraverso i sindaci, alla Regione che poi attiverà le squadre. Cgil, Cisl e Uil regionali hanno scritto al presidente Luca Ceriscioli per mettere a disposizione le proprie sedi e personale per ogni evenienza.
Molti cittadini si rendono disponibili nell’offrire beni di prima necessità ma allo stato attuale le strutture operative stanno gestendo le attività di soccorso con il recupero di feriti e deceduti. Si è provveduto alla chiusura della via Salaria al traffico ordinario, per permettere il transito dei mezzi di soccorso.
Per le emergenze la Protezione civile regionale può essere contattata al numero 840 001111. Ulteriori aggiornamenti sul sito della Protezione civile regionale: http://protezionecivile.regione.marche.it/
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