L’Avis Provinciale ritiene doveroso, e non più rinviabile, denunciare ancora con forza la mancata adozione dei provvedimenti necessari a rimuovere definitivamente la grave situazione in cui vive il Centro Trasfusionale di Urbino, e di conseguenza i Donatori delle Avis Comunali di riferimento (Apecchio, Piobbico, Mercatello sul Metauro; Sant’Angelo in Vado, Urbania, Fermignano, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Urbino Montecalvo in Foglia e Gallo di Petriano).
Sono note ormai da tempo a tutte le autorità sanitarie interessate le difficoltà organizzative e di personale del Centro Trasfusionale di Urbino, accresciutesi negli ultimi due anni e mai definitivamente risolte. Difficoltà che, nonostante l’impegno del Dott. Amadei chiamato alla responsabilità del CT in questione, restano ancora oggi tali a seguito del trasferimento di altro Medico. Questa Avis Provinciale nella persona del suo Presidente ha seguito invano, giorno dopo giorno, da un interlocutore all’ altro, da un ufficio all’ altro, ogni ipotesi di soluzione definitiva al problema andando incontro ad inammissibili rimpalli di responsabilità nei diversi percorsi avviati.
Un insieme di passaggi amministrativi e burocratici che contrastano aspramente con l’ impegno che ognuno ha nei confronti dei soggetti in reali difficoltà: si ricorda la continua richiesta di sangue da parte dei Centri Trasfusionali in quest’ ultimo periodo.
A seguito della riduzione delle uscite sul territorio, della mancata raccolta di plasma in alcuni Punti di Prelievo, ad una sempre più complicata organizzazione della raccolta si continua a registrare nel territorio di riferimento del Centro Trasfusionale di Urbino una forte diminuzione della raccolta di sacche di sangue intero e plasma.
Ovviamente, il perdurare della situazione in essere, oltre ad aggravare sensibilmente tale diminuzione, sta provocando disorientamento fra i donatori. Di fronte a questa inaccettabile situazione, alla evidente e reale mancata volontà di risolverla in tempi accettabili da parte delle Autorità Sanitarie coinvolte, anche in relazione ai futuri pensionamenti in tempi brevi previsti nei tre Centri Trasfusionali della Provincia, questa Avis Provinciale continuerà a denunciare con forza, in ogni forma e nelle sedi ritenute più opportune, la gravità della situazione in essere, evidenziando le responsabilità ad essa conseguenti di certo non imputabili alla nostra Associazione.
Preme sottolineare ancora che l'attuale approccio al problema da parte di coloro che ne hanno la titolarità, rappresenta mancanza di rispetto verso tutti quei Donatori che con grande altruismo si mettono a disposizione del prossimo in difficoltà, dei responsabili Avis che si impegnano quotidianamente per la raccolta del sangue e vedono spegnere l’entusiasmo dei tanti giovani che si avvicinano alla donazione per la prima volta.
In sintesi, non è difficile prevedere che atteggiamenti come quelli sopra descritti possano provocare in breve una dispersione di un Patrimonio di donatori realizzato faticosamente nel tempo e che provocherebbe all’intero sistema trasfusionale regionale un gravissimo danno d’immagine.
Tutto ciò rappresenta, soprattutto, una grave responsabilità nei confronti dei tanti ammalati la cui guarigione, e spesso la vita stessa, dipende dalla trasfusione di prodotti ematici indispensabili a garantire il normale funzionamento del Sistema Sanitario Provinciale e Regionale.””
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