“Una straordinaria Assunta Legnante ha contribuito a rendere memorabile per gli Azzurri la giornata di ieri ai giochi paralimpici di Rio – ha dichiarato il presidente della Regione Luca Ceriscioli – L’atleta di origini napoletane e marchigiana di adozione ha ottenuto l’oro nel lancio del peso, il secondo dopo Londra 2012 e già splendida atleta olimpica alle Olimpiadi di Pechino 2008 prima di perdere completamente la vista senza arrendersi. E’ la più grande al mondo di sempre sulle pedane dell’atletica, un onore essere rappresentati da atleti come lei che grazie a tenacia e passione, unite ad una simpatia contagiosa, sono un esempio di vita per i giovani, modello di coraggio e forza di volontà che tengono alto il valore dello sport”.
Assunta Legnante, 38 anni, dell’associazione sportiva e culturale Anthropos, categoria F11- F12 (non vedenti e ipovedenti), a Rio con la solita maschera da Diabolik ha condotto la gara fin dal primo lancio e proprio con l’ultimo si è consacrata con la lunghezza di 15.74 metri.
Gara non facile per i tanti problemi alla schiena nonostante i quali è riuscita ha superare l’avversaria uzbeka e la messicana. Legnate ha così bissato la medaglia d’oro 2012 che le aveva regalato il primato mondiale e migliorato nuovamente i campionati mondiali di atletica leggera paralimpica di Lione 2013. Oltre al getto del peso ha gareggiato nel lancio del disco posizionandosi quarta due giorni fa. La sua carriera è stata incorniciata nel dicembre 2014 con l’assegnazione del Collare d’oro al merito sportivo, il più alto riconoscimento sportivo in Italia.
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