Un uomo di Colli al Metauro, proprietario di una tartufaia, da quando aveva percepito che qualcuno stava trafugando il suo prezioso tubero non si dava più pace. La raccolta aveva subito un brusco decremento, le tracce sul terreno evidenti: insomma, non aveva dubbi, c’era un ladro e andava stanato.
Il cavatore, pertanto, decide di installare una foto trappola, in grado di riprendere e scattare foto quando qualcuno attiva i sensori, per immortalare il responsabile. Dopo averla ben nascosta in un albero, se ne è tornato a casa ma, il giorno successivo si è accorto che insieme ai tartufi era sparita anche la foto trappola. L’umo non si è perso d’animo ed ha continuato a perlustrare il suo terreno giorno e notte finche non ha scorto tra le piante un uomo a lui sconosciuto. Ha preso la macchina digitale che aveva con se ed ha scattato alcune foto. Ormai non era più un dubbio ma aveva le prove e si è rivolto ai carabinieri di Saltara. I militari osservate le foto hanno iniziato ad indagare nel mondo dei cavatori abusivi finché hanno individuato il sospetto. Richiesto all’autorità giudiziaria il decreto di perquisizione il giorno in cui si sono presentati i militari l’uomo aveva ancora con se due etti di tartufo. Consegnato il tubero e le vanghetta utilizzata, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità negando però di avere asportato la foto trappola lasciando intendere di non essere stato il solo ad aver fatto incursioni nella tartufaia. I militari riprendevano l’elenco dei sospetti e dopo poco si sono presentati a casa di un altro soggetto il quale, messo alle strette, ha confessato il furto e consegnato l’oggetto. Nella foto trappola erano impresse ancora le scene in cui l’uomo si appropriava della fotocamera filmando l’intero percorso dalla tartufaia alla propria abitazione.
L’indagine si concludeva con il deferimento in stato di libertà di due persone per furto e la restituzione dei tartufi al legittimo proprietario.
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