Battuti i Grizzlies Roma (26-20) dopo una grande rimonta
“Ci serviva rompere il ghiaccio, specialmente per una questione mentale. La difesa ha fatto come al solito un gran lavoro, mentre l’attacco è stato più consistente”. A fine partita coach Francesco Sclafani è raggiante: non solo perché i Ranocchi Uta centrano la prima vittoria in A1, ma anche per come la sua truppa è stata capace di ribaltare la sfida. Cominciata con uno choc: l’ex Ifrain Silot acchiappa al volo il kick-off iniziale e s’invola a segnare il primo touch-down. Quindi un bel passaggio del qb dei Grizzlies a Dula consente il bis: 13-0, perché Roma fallisce la trasformazione. Ma, invece di deprimersi, stavolta i Ranocchi tirano fuori la grinta. Chase Venuto trova Spada che lo ripaga accorciando le distanze (13-6, il suo calcio non va).
Poi accade un episodio che cambia definitivamente la gara: il qb americano di Uta s’infortuna al torace dopo un colpo subìto e deve lasciare il campo. Fa il suo debutto così al piano di sopra Aldo Fiordoro. La sua intesa, vecchia di anni, con Matteo Spada fa il resto: il regista italiano lo mette in ritmo mandandolo a segno prima per il pareggio a 57” dalla fine del primo quarto (13-13), quindi all’inizio del 2° periodo per il vantaggio (20-13). La squadra di casa si esalta, la difesa tiene e non consente più niente ai Grizzlies, così stavolta tocca a Frazzetto metterci la firma con una bella ricezione a 10 yards dall’end-zone, dove penetra con un’eccellente finta per depositare la palla del 26-20. Si va all’intervallo in un clima di esaltazione che produce un piccolo rilassamento e costa la segnatura ospite nel terzo quarto col qb Watkins che sorprende la difesa con una corsa. Ma poi nell’ultimo quarto lo spettacolare intercetto di Kendall, autore di un’altra grande prestazione, cancella le residue speranze dei Grizzlies. Ora la pausa: “Che sfrutteremo per recuperare i nostri infortunati e affinare la nostra intesa” promette Sclafani. Ma lavorare sodo con in bocca il dolce sapore della prima vittoria sarà un piacere.
L’ufficio stampa
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