Piandimeleto-Altro appuntamento di prestigio targato “Evangelista da Piandimeleto”, l’Istituto Comprensivo diretto dalla preside Antonella Accili, che dopo aver portato nel piccolo comune del Montefeltro l’avveniristica didattica cooperativa, le moderne Aule 3.0, l’Intercultura con gemellaggi in tutta Europa, organizza per il secondo anno consecutivo un convegno nazionale destinato a docenti, dirigenti scolastici ed operatori del settore educativo. Tema del prestigioso convegno, letteralmente preso d’assalto da docenti di tutta Italia, saranno le competenze didattiche in chiave europea e l’innovazione nel mondo della scuola.
Temi di vasto respiro, cui la scuola italiana testimonia il concreto interesse dei propri docenti e dirigenti: tra questi ultimi, Antonella Accili, da quattro anni al timone dell’Istituto Comprensivo che orbita sui comuni di Piandimeleto, Lunano, Belforte all’Isauro e Frontino, pare più che mai interessata a favorire la divulgazione delle ultime metodologie didattico pedagogiche.
“Sempre più spesso – dice la Dirigente Accili – sentiamo termini quali competenze, società fluida, nativi digitali, didattica cooperativa: termini che spesso non riescono a tenere il passo della vera evoluzione della società, specialmente di quella in età scolare, ecco perché mi pare appropriato, ora, organizzare un nuovo convegno che permetta ai docenti di aggiornarsi in maniera concreta, con un ventaglio di relatori che, per eterogeneità, ben rappresentano ciò che oggi la scuola deve poter offrire alle famiglie italiane”.
Dopo il convegno 2016, su temi come inclusione e integrazione, la Dirigente sceglie un argomento più che mai attuale, che si lega ai precedenti come loro naturale evoluzione: non c’è reale inclusione senza un’adeguata proposta innovativa ed in linea con le competenze europee.
Nell’arco dei due giorni, saliranno sul palco della suggestiva Sala del Trono del Castello di Piandimeleto numerosi relatori, provenienti da tutta la Penisola e da diversi ambiti, inerenti al mondo della pedagogia, ma anche da quello del sociale. Esponenti della scuola, insegnanti con progetti sperimentali, teologi, pedagogisti, psicologi, rappresentanti del MIUR, docenti universitari: una carrellata di nomi ed argomenti che pare abbracciare il tema dell’innovazione e delle competenze a tutto tondo. “La scelta di una proposta così differenziata – prosegue l’Accili – può trarre in inganno: non si tratta di affrontare con numerose chiavi di lettura un argomento ostico e mal digeribile, bensì di leggere in chiave dinamica e originale l’attuale cammino della scuola europea. Competenze e innovazione traslano su punti di vista eterogenei ma assolutamente complementari, ecco perché ho voluto proporre i temi del convegno raccontati non solo da chi quotidianamente li vive tra i banchi di scuola, ma anche da coloro che sanno offrirne una chiave di lettura filosofica e sicuramente originale, affiancati da interventi concreti e funzionali”.
A chi è rivolto il convegno? Quale la platea attesa? Di nuovo la vulcanica dirigente spiega che l’offerta è rivolta a tutti gli operatori della scuola che accettano la quotidiana sfida che la scuola impone: in un panorama in cui la didattica risulta ancorata ad un recente passato, in cui la trasmissione dei saperi era stratificata e verticale, è necessario avere la voglia ed il coraggio di mettersi costantemente in discussione, rivedendo strategie e strumenti, ripensando ad un diverso coinvolgimento dei soggetti che vivono la scuola, riconsiderando la funzione delle dinamiche della classe e perfino investendo sul rinnovamento della struttura stessa della scuola, che in alcuni casi diventa essa stessa una sorta di quaderno operativo fatto di pareti e soffitti su cui scrivere e leggere.
Un’ultima considerazione, Dirigente Accili: come si accorda un ambizioso convegno dall’ampio respiro nazionale, con una location apparentemente decentrata e lontana dai centri nevralgici, come le grandi città? Sorride Antonella Accili, come se si aspettasse la classica domanda di rito: “Organizzare un convegno in una piccola realtà dell’entroterra, dimostra che a monte di ogni gesto educativo, nonché di ogni progetto didattico, debba esserci professionalità, sinergia e coraggio: in questi anni i miei docenti hanno frequentato percorsi formativi in tutta Italia, con prestigiosi nomi come formatori; inoltre nel territorio grazie all’impegno di enti pubblici e privati, ma anche grazie all’impegno di sponsor privati e di realtà industriali di primissimo piano, siamo riusciti a superare ogni tipo di ostacolo organizzativo; in ultimo il coraggio: ci vuole coraggio e voglia di sognare per essere insegnanti, in una società che moltiplica quotidianamente le incognite e le difficoltà per gli alunni e le proprie famiglie. Di questo coraggio e di questa grande disposizione a fare sogni che si concretizzano, il personale e i docenti dell’Istituto Comprensivo di Piandimeleto sono in assoluto i numeri uno”.
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