Il 9 marzo 2017 una banda di rom di origine croata con base a Zagarolo era stata intercettata dai carabinieri della Stazione di Pergola subito dopo aver messo a segno l’ennesimo furto. La banda, composta da quattro persone, per guadagnare la fuga, prima speronava l’auto dei carabinieri e poi, non riuscendo a proseguire la marcia, scendevano dal mezzo e si disperdevano nei campi. Due venivano arrestati nell’immediato e un terzo catturato a Frontone dopo una prolungata battuta di ricerca condotta con numerosi carabinieri della Compagnia di Fano, unità cinofile e la sorveglianza aerea dell’Aero club di Fano.

Sfuggiva alla cattura l’autista che aveva lanciato il mezzo contro l’autovettura con i due carabinieri a bordo che, sebbene a “caldo” fossero riusciti a catturare due malviventi, per i postumi dello speronamento subivano un percorso di cura e riabilitazione durato molti mesi.

Terminata la ricerca sul terreno sono iniziate le attività investigative condotte dalla stazione di Pergola per individuare il quarto componente dalle banda ed i complici che avevano raggiunto Pergola per recuperarlo.

Fondamentale per l’avvio delle indagini sono state le telecamere con lettori targhe recentemente istallate dal comune di Pergola le quali hanno permesso di memorizzare tutte le autovetture in transito nelle ore successive allo speronamento. Dall’analisi delle targhe ne è emersa una riconducibile ad un soggetto proveniente da Zagarolo legato da rapporti di frequentazione con i componenti della banda. L’analisi incrociato delle celle telefoniche ha ristretto la cerchia finché, grazie alla comparazione del DNA estrapolato dall’autovettura con quello dei sospetti, si è arrivati all’identificazione del colpevole. Gli inconfutabili elementi raccolti dai carabinieri hanno permesso al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pesaro di emettere un ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo che, però, nel frattempo era scappato in Crozia abbandonando il campo rom e la sua famiglia.

I carabinieri della Stazione di Zagarolo, avuto il provvedimento di cattura dai colleghi di Pergola, hanno atteso pazientemente il ritorno del ricercato ed appena percepita la sua presenza in Italia hanno fatto irruzione nell’abitazione della moglie, tra l’altro anch’essa agli arresti domiciliari. Avvertito l’arrivo dei carabinieri l’uomo si è dato alla fuga in aperta campagna dando conferma delle capacità di mimetizzazione dimostrate in quel di Pergola finché, stavolta, conoscendone le fattezze e l’identità, dopo più di 5 ore di prolungate ricerche tra le campagne veniva catturato.

Jovanovic Goran, 36enne senza fissa dimora, già conosciuto alle forze di polizia, dopo le formalità di rito è stato condotto al carcere di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovrà rispondere di resistenza a Pubblico Ufficiale, furto in abitazione, rapina, danneggiamento, ricettazione e tentato omicidio.

 

Previous post

Tribunali della provincia a rischio perdita della sezione fallimentare, l’Odc scrive ai parlamentari marchigiani, prefetto, Regione e sindaci

Next post

Un Patrimonio artistico da comunicare e promuovere: il Festival del Giornalismo incontra Giuliano Volpe e Ilvo Diamanti

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.