Con le parole giuste – 7^ edizione
Le parole della giustizia nella filosofia, nella letteratura, nella società
La strada per la libertà
La giornalista italo-siriana Asmae Dachan sarà ospite della Mediateca per parlare di libertà e presentare il suo ultimo libro,
Il silenzio del mare
“Libertà. Un diritto irrinunciabile“: questo il tema del secondo appuntamento della rassegna “Con le parole giuste – le parole della giustizia nella filosofia, nella letteratura, nella società“, organizzata da Comune di Fano – Assessorato alle Biblioteche e alla Legalità Democratica, Mediateca Montanari – MeMo, Biblioteca Federiciana, Fondazione Federiciana e l’Associazione Nazionale Magistrati – sezione Marche. Sarà la giornalista italo-siriana Asmae Dachan la protagonista dell’incontro in programma mercoledì 6 dicembre alle ore 18 alla Mediateca Montanari, che presenterà il suo ultimo libro, edito da Castelvecchi, Il silenzio del mare. A moderare l’incontro ci sarà la giornalista italo-algerina Sabrina Gouizi.
Da una recente classifica di Freedom House, organizzazione non governativa internazionale, la Siria è risultata la nazione più liberticida al mondo: i diritti politici e le libertà civili sono stati cancellati dal regime di Bashar al-Assad, dal terrorismo e dalla repressione iniziata nel 2011 in seguito alle proteste e alle mobilitazioni organizzate dai siriani in diverse città per sovvertire la dittatura. Il sogno di libertà si è trasformato in una guerra civile che ha causato centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi. Da questa drammatica realtà attinge il libro Il silenzio del mare (Castelvecchi, 2017), che narra la storia di due fratelli siriani impegnati nella difesa dei diritti umani, ma una volta scoperti dal regime sono costretti a fuggire e solo uno dei due arriverà in Italia. Si parla di amore per la patria e di nostalgia nell’ultimo libro di Asmae Dachan, del bisogno di sentirsi riconosciuti come esseri umani, della ricerca del senso della vita e della morte.
La giornalista e scrittrice, che negli ultimi anni è andata più volte nel Paese natio dei suoi genitori per documentare la situazione, ci spiega come si può parlare di libertà in una terra così martoriata. «La speranza non deve mai morire. Ogni guerra, anche la più duratura, prima o poi finisce. In Siria le violenze vanno avanti da quasi sette anni, un periodo di tempo più lungo della Seconda Guerra Mondiale e questo sta minando alle basi la società civile. È fondamentale che cessino le violenze per favorire l’immediato ingresso in Siria di aiuti umanitari, soprattutto in ambito medico-sanitario. La priorità è fermare il bagno di sangue e salvare vite umane. Solo con l’arresto delle armi e la consegna alla giustizia internazionale di tutti i criminali di guerra si potranno prima curare le ferite di questo popolo e poi pensare al futuro. La negazione della libertà che i siriani subiscono da quasi mezzo secolo, da quando il regime ha preso il potere, ha provocato una ferita profonda nei siriani, che proprio per chiedere libertà e diritti umani sono scesi in piazza e a migliaia hanno perso la vita. Sono certa che proprio quei giovani e quei bambini che oggi stanno pagando il prezzo più alto in questo dramma si impegneranno per costruire una Siria pacificata, libera e plurale, facendo di tutto affinché i loro figli e nipoti non debbano subire ciò che hanno subito loro. La strada per la libertà si imbocca solo garantendo i diritti umani di tutti.»
La libertà come fondamento della democrazia sarà al centro dell’appuntamento del 6 dicembre alla MeMo: grazie all’esperienza delle giornaliste Asmae Dachan e Sabrina Gouizi approfondiremo la questione siriana e le conseguenze che ha prodotto anche in Europa.
Asmae Dachan, nata in Italia da genitori siriani, è giornalista professionista freelance e scrittrice.
Scrive per Panorama, Il Fatto Quotidiano, Antimafia2000 e Tellus Folio. Nel 2016 riceve il premio della giuria al Concorso Giornalisti del Mediterraneo con il reportage pubblicato su Panorama: “Io, nella tana degli uomini bomba” realizzato a Molenbeek dopo gli attentati di Bruxelles. Nel 2015 l’Ordine dei Giornalisti delle Marche le assegna il premio ‘A passo di notizia’ per i suoi reportage in Siria. Al premio è annessa la mostra fotografica “Siria, tra macerie e speranza”, che raccoglie scatti realizzati dall’autrice e da reporter siriani indipendenti. Nel 2014 riceve il Master honoris causa in giornalismo assegnato dalla European Muslim League e dal IUOP International University of Peace. Vincitrice del Premio Universum Donna 2013 – sezione giornalismo, ha ricevuto la nomina a vita di Ambasciatrice di Pace della University of Peace Switzerland. È coautrice di sillogi di poesia tra cui Sotto il cielo di Lampedusa – annegati da respingimento (Rayuela Edizioni, 2014) e Tu, Siria (Giaconi Editore, 2014). Nel 2009 con il romanzo Dal quaderno blu (Libertà edizioni) vince il Premio Speciale della Giuria al Concorso Letterario Internazionale ‘Trofeo Penna d’Autore’ ed entra nelle pagine dell’Enciclopedia degli autori italiani.
Secondo appuntamento della rassegna “Con le parole giuste”
Libertà: un diritto irrinunciabile
Mercoledì 6 dicembre – ore 18, Mediateca Montanari
Incontro con Asmae Dachan. Modera Sabrina Gouizi
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