«E chi si aspettava così tanta affluenza! Sono giunti anche da Venezia per visitare il Presepe!», afferma entusiasta Fausto Luzi, presidente del Comitato Presepe Vivente di Piobbico.
Ieri, Santo Stefano, è andato in scena con successo la XIII edizione del Presepe Vivente di Piobbico, presepe simbolo del Montefeltro. Ogni anno tanti sono i curiosi «che vengono a vivere le atmosfere del periodo di Gesù Bambino. L’orgoglio è vedere crescere di anno in anno sia l’impegno dei volontari che mettono se stessi per la buon riuscita sia i visitatori che affrontano anche la pioggia». Nonostante la pioggia del tardo pomeriggio, il Presepe Vivente ha continuato a dare emozioni tra gli angoli del Castello Brancaleoni.
Ad affascinare è stata la cura dei dettagli e la presenza di tanti mestieri ed attività: il censimento, la lavorazione dei profumi, della carta, della creta e delle essenze, delle tende, delle pelli, del lino, della farina, del pane, quindi la tessitura, la tintura, la filatura, la spremitura delle olive; e ancora il falegname, il vasaio, il fabbro, il cordaio, lo scriba, il cestaio, lo scalpellino, l’artigiano del legno. Pescatori, viandanti, mendicanti, soldati, accampamenti di pastori, mercati e locande, corti, animali a riposo o al lavoro; scene di vita quotidiana e insoliti spettacoli. Ricca di emozioni la natività, l’annunciazione a Maria, l’arrivo dei Re Magi e la ricostruzione della corte di Erode. Presenti anche i soldati all’osteria e agli ingressi del borgo, fuochi di bivacchi e carovane di pastori, sfarzi di corte e povertà di mendicanti. Preziosa la presenza dei soldati Centurioni, figuranti provenienti da Fano.
L’organizzazione è stata a cura del Comitato presepe Vivente di Piobbico, ingresso ad offerta libera.
Come è nato il Presepe Vivente di Piobbico Le origini di questo Presepe vanno ricercate nel 1991, il 22 dicembre 1991 la prima edizione frutto di una ricerca storica e scrupolosa degli alunni della scuola media. «Il Presepe Vivente di Piobbico nasce nel lontano anno scolastico 1990/1991. La manifestazione ha preso l’avvio a seguito di una ricerca della locale scuola media, che si prefiggeva la ricostruzione storica, il più fedele, dell’ambiente in cui è avvenuta la nascita di Gesù. – continua il presidente Luzi – Gli alunni, dopo aver svolto questa attenta e puntuale ricerca su usi, costumi, mestieri del tempo, hanno pensato di riprodurli nella realtà e si sono trasformati, insieme alle loro famiglie e agli Insegnanti, in attori, assumendo il ruolo di pastori, falegnami, fabbri, osti, tessitori, cardatori e filatori di lana, fornai, mercanti, sacerdoti e personaggi sacri. Sono diventati così protagonisti di verosimili scene quotidiane, ricreate nelle vecchie cantine, negli androni, nelle piazzette e lungo le strette viuzze del Borgo, facendo uso di addobbi e suppellettili, ricercati pazientemente tra quelli più adatti o ricostruiti dagli alunni o dai genitori. Oggi il Presepe Vivente ha assunto proporzioni e prestigio assoluti; conta circa 300 figuranti dislocati nei 30 quadri oltre a coloro che hanno preparato i costumi e le scene, guidati dal gruppo instancabile del Comitato Organizzatore che continua la ricerca iniziata dalla scuola media nello studio dell’ambiente, dei costumi, delle abitudini e dei mestieri dell’epoca ogni anno arricchiti con particolari sorprendenti».
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