Personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Urbino, al termine di attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Urbino, ha denunciato in stato di libertà due fratelli, un ragazzo e una ragazza, studentessa universitaria presso questo Ateneo, ritenuti responsabili di svariati imbrattamenti mediante scritte sui muri di diverse vie del centro storico e del Centro Commerciale Santa Lucia, su un’autovettura di proprietà della Poste Italiane e su diversi cassonetti dell’immondizia sempre nel centro storico di Urbino, utilizzando bombolette spray.
In tale contesto sono state eseguite perquisizioni sia presso l’abitazione di Urbino della giovane studente universitaria, che nell’abitazione dei genitori sita in provincia di Salerno dove abita il fratello: in questo caso l’attività è stata svolta in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Salerno.
Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto materiale che ha consentito di delineare le loro responsabilità nei fatti in contestazione.
L’attività di indagine si conclude all’indomani dell’entrata in vigore dei nuovi provvedimenti legislativi in materia di sicurezza pubblica, decoro degli spazi pubblici e immigrazione; pertanto i due fratelli saranno chiamati al risarcimento dei danni dagli stessi causati.
Con quest’ultima attività salgono a 9 i denunciati, in totale, in quattro distinte attività di indagine, nel corso di circa due anni da parte personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Urbino relativamente al fenomeno degli imbrattamenti.
Molto importante il particolare che tutti e 9 i giovani denunciati nel corso delle attività svolte dal Commissariato al riguardo provengono da realtà esterne a quella urbinate (Bologna, Bari, Varese, Matera, Potenza, Salerno).
Particolare attenzione viene rivolta a tale fenomeno, sia perché questo si inserisce su una realtà, come quella di Urbino, patrimonio dell’Unesco, sede di palazzi e edifici rilevanti dal punto di vista storico artistico e culturale, e anche per il fatto che il Comune ha investito recentemente ingenti risorse per l’opera di ripulitura dei muri.
L’attività di indagine si è rivelata anche in questo caso piuttosto complessa, in quanto dalle immagini dei vari impianti di videosorveglianza che hanno ripreso i ragazzi in uno dei raid si vedevano soltanto delle figure completamente travisate; alcuni particolari sono comunque risultati importanti, raffrontati con altre indicazioni ricavate dalle scritte, con i luoghi e gli orari.
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