All’imbrunire arriva una telefonata al 112. Una ragazza con tono concitato ma lucido e preciso racconta all’operatore della centrale la scena che sta osservando dall’interno della propria auto mentre conversa con un’amica. Come in una telecronaca televisiva riferisce di un giovane ragazzo che dopo aver forzato la portiera di un’auto, entra, rovista all’interno e prende qualcosa. Subito dopo ripete la stessa scena su di un’altra autovettura per salire infine sulla propria automobile dove c’è un complice ad aspettarlo.
Mentre la ragazza riferisce l’esatta posizione, in altre parole la stradina che costeggia le mura augustee, la sua amica accende il motore e si mette all’inseguimento dell’autovettura sospetta che in quel momento si stava allontanando. Il “pedinamento” termina alla vicina rocca malatestiana dove il mezzo ferma la corsa in un angolo buio.
In questo frangente arriva una pattuglia della stazione dei carabinieri di Fano che, individuato il mezzo sospetto indicato con dovizie di particolari dalle due ragazze, procede al controllo. All’interno i militari trovano una coppia che, da rapidi accertamenti, si scopre non nuovi ad episodi del genere. Da una rapida perquisizione saltano fuori gioielli, documenti e materiale vario che consentono di risalire ad almeno tre furti in auto avvenuti poco prima.
In realtà la refurtiva ritrovata fa presupporre che i furti siano ben altri e che i due, provenienti da Filottrano in provincia di Ancona, fossero da qualche giorno in città. L’analisi dei transiti tramite lettori targhe della videosorveglianza cittadina potrà aiutare ad individuare ulteriori episodi.
I due, I.M. 24enne ucraino e V.P. 20enne italiana, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per furto aggravato e trattenuti nelle celle di sicurezza. In mattinata, dopo la convalida, si è tenuto a Pesaro il processo con rito abbreviato. Il ragazzo ha riportato una condanna a 1 anno e 4 mesi con custodia cautelare domiciliare a Filottrano mentre la ragazza una condanna a 10 mesi e rimessa in libertà.
Un plauso va all’encomiabile senso civico delle due ragazze che, mettendo anche a rischio la propria incolumità, hanno segnalato con precisione i fatti consentendo la localizzazione dei malviventi ed il successivo arresto.
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