Segregata in casa e violentemente picchiata da anni dal marito, è stata salvata dalla figlia 12 anni, che ha chiamato i Carabinieri dando indicazioni sul domicilio a Urbania.
I militari della compagnia di Urbino, guidati dal comandante Renato Puglisi, sono arrivati subito sul posto e hanno riscontrato un’evidente situazione di violenza domestica che proseguiva da anni. La famiglia di origine nordafricana, i genitori con una figlia di 12 anni e un bambino più piccolo, è residente da tempo e regolare sul territorio.
Dal racconto della donna sono emerse le terribili sofferenza a cui era sottoposta con minacce e vessazioni. L’uomo, 45enne disoccupato, si impossessava del misero compenso che lei riusciva a guadagnare come badante, la costringeva a indossare il chador, le proibiva di uscire e di utilizzare i social network. Le aggressioni erano all’ordine del giorno, con segni di lividi ben evidenti.
Solo tre mesi fa la donna si era recata al pronto soccorso con il setto nasale rotto dalle percosse, ma impaurita dal marito aveva dichiarata di avere sbattuto la testa sul tavolo.
L’uomo aveva già precedenti per reati simili risalenti al 2008.
I due bambini e la madre sono stati subito assistiti e curati, portati al sicuro nella nuova stanza della Caserma dei carabinieri di Urbino chiamata <Una stanza tutta per sé>.
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