A.B., autotrasportare 60enne, da inizi luglio scorso era ristretto in detenzione domiciliare nella sua abitazione di Pergola dovendo scontare una condanna a 10 mesi di reclusione per una vecchia denuncia per violazione di domicilio, minacce e lesioni volontarie. L’uomo, già dopo i primi giorni di detenzione, aveva manifestato chiari segni di insofferenza tanto che i carabinieri locali lo avevano denunciato alla procura della Repubblica di Pesaro per evasione ed il magistrato di sorveglianza di Ancona lo aveva richiamato al rispetto delle prescrizioni imposte ed in particolare degli orari in cui era autorizzato ad uscire di casa per attendere alle sue esigenze di vita. Per tale ragione i carabinieri locali hanno intensificato i controlli e lo hanno sorpreso fuori dall’abitazione oltre l’orario previsto; dopo averlo redarguito a rispettare le prescrizioni e reso edotto che avrebbero informato la magistratura competente, si sono allontanati. Trascorsi alcuni minuti, A.B., in preda ai fumi dell’alcool, è evaso dalla sua abitazione e si è recato in caserma per protestare con il comandante per gli eccessivi controlli. Una volta in caserma alla vista del carabiniere di ricezione pubblico che gli ha aperto, ha iniziato ad oltraggiare con epiteti vari i due carabinieri che poco prima erano andati a controllarlo. A.B. si è fatto così arrestare in flagranza per evasione ed oltraggio a pubblico ufficiale. Trattenuto nelle camere di sicurezza dei carabinieri, il giorno seguente è stato tradotto dinanzi al giudice di Pesaro che ha convalidato l’arresto per direttissima ed ha disposto il ripristino della detenzione domiciliare, demandando al magistrato di sorveglianza di Ancona l’eventuale decisione di revocare l’esecuzione della pena in detenzione domiciliare e ripristinare quella in carcere.
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