«Dopo una lunga e necessaria riflessione, dopo un approfondito confronto con le forze dell’ordine e diversi incontri con gli esercenti, sono arrivato alla decisione di emanare un’ordinanza che prevederà la chiusura di tutti gli esercizi pubblici del territorio comunale alle 2 di notte, con l’eccezione dei giorni prefestivi in cui l’orario è fissato alle 2,30. La misura sarà valida per tutte le tipologie di locali ed entrerà in vigore dai primi giorni di febbraio. Non è una decisione presa a cuor leggero, ma è il frutto di un’attenta valutazione scaturita da motivi di sicurezza pubblica, che in più occasioni mi sono stati rappresentati dalle forze dell’ordine e dalla Prefettura. Questa situazione di potenziale pericolo dovuta a quanto accade nelle lunghe notti urbinati non poteva protrarsi ulteriormente, quindi dopo aver ascoltato tutte le parti, come faccio in tutte le occasioni, ho deciso di emanare un provvedimento significativo che ho avuto modo di condividere insieme alle forze dell’ordine e agli esercenti nel corso di una riunione svoltasi in Municipio una settimana fa.

L’ordinanza non vuole essere una misura contro gli studenti o contro i giovani, dobbiamo sfatare il luogo comune, puramente strumentale, per cui gli urbinati si oppongono agli studenti: gli urbinati, e l’Amministrazione per prima, sanno bene la ricchezza unica che rappresentano l’Università e gli studenti per la nostra città. Continuare a legare i giovani alla possibilità di bere smisuratamente o allo sballo senza regole è una posizione molto triste. Io sono convinto, invece, che essi debbano essere liberi di poter godere di un divertimento sano, che possa convivere perfettamente anche con le attività di studio, lo sport e le esperienze professionali e lavorative. Il problema è che oggi i giovani sono abituati a uscire dopo la mezzanotte e a rincasare all’alba, noi non vogliamo impedire loro di uscire e divertirsi, ma chiediamo semplicemente di uscire e rincasare qualche ora prima. L’obiettivo finale non è il proibizionismo, come qualcuno vorrebbe far credere, bensì quello che dico ormai da anni ad esercenti e studenti: anticipare la notte.

Questa vuole essere l’occasione per i giovani che vivono la nostra città di lanciare una nuova tendenza a livello nazionale, di avere finalmente la forza di non seguire la massa ma di attuare un progetto innovativo ed educativo, che vede il sano divertimento protagonista della vita serale spostata a qualche ora prima. Potrà essere, poi, l’opportunità di maggiore integrazione anche tra i ragazzi: attualmente chi è costretto a svegliarsi presto per esigenze di lavoro o di studio è necessariamente tagliato fuori dalla vita notturna, invece, anticipando le ore di svago, anche queste persone potranno uscire e divertirsi la sera.

I giovani della nostra città rappresentano una buona e bella parte della società del nostro futuro e ho grande fiducia che possano migliorare il nostro Paese, partendo anche da questa rivoluzione delle abitudini. Ricordo bene i primi mesi in cui ho emanato l’ordinanza di restrizione del consumo dell’alcol, l’opposizione e le componenti ostili all’Amministrazione mi hanno chiamato “sceriffo” e prospettavano una città deserta, un atteggiamento che non ha certo aiutato, come non aiuta oggi, né a risolvere il problema, né ad affrontare serenamente la situazione. Invece in questi anni le iscrizioni alla nostra università sono aumentate esponenzialmente: credo che sia il frutto anche di avere una città più ordinata, decorosa e soprattutto sicura.

Ho fiducia che i nostri giovani sappiano trarre anche da questa nuova situazione una risorsa per il futuro».

Maurizio Gambini

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