Urbino, 18 gennaio 2019. I Carabinieri della Compagnia di Urbino hanno eseguito un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di un medico, specializzato in cardiologia, responsabile di violenza sessuale aggravata all’interno di due ambulatori privati, presenti nel territorio di Urbino, uno dei quali accreditato con il servizio sanitario regionale.
L’operazione rappresenta l’epilogo di una articolata attività di indagine condotta dalle stazioni di Piandimeleto e Sant’Angelo in Vado, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, che ha permesso di svelare la commissione di diversi abusi sessuali.
Gli accertamenti dei militari sono iniziati ad ottobre 2018, quando la madre di una ragazza minorenne si è recata dai carabinieri per denunciare dei palpeggiamenti subiti dalla propria figlia durante una visita cardiologica. A seguito di questo episodio, i Carabinieri hanno immediatamente avviato delle attività investigative tradizionali – ascoltando numerosi testimoni – e tecniche, per poter raccogliere ogni elemento indiziario utile e dimostrare la veridicità di quanto era stato segnalato. Un lavoro delicato e certosino, che ha permesso di raccogliere in totale nove denunce di donne, per lo più di giovane età, tra le quali compare anche una minore di 11 anni.
Il modus operandi del cardiologo era sempre lo stesso, una volta arrivata la vittima, dopo averla fatta spogliare ed adagiare sul lettino dello studio medico, veniva visitata con le apposite strumentazioni utilizzate nel settore (elettrocardiogramma etc..) ma successivamente la stessa veniva palpata nelle proprie parti intime, adducendo sovente la scusa di “dover controllare il polso femorale“.
Questa modalità inconsueta di controllo medico – rivolta solamente a pazienti di sesso femminile – inizialmente imbarazzava le donne visitate, le quali, dopo un primo momento di shock, non erano in grado di reagire alla violenza subita, avendo totale fiducia nella professionalità dello specialista e ritenendo tali toccamenti una “prassi medica” adottata da quel cardiologo.
Per questo motivo l’uomo attualmente si trova agli arresti domiciliari, accusato di violenza sessuale aggravata dalla propria posizione di medico, in quanto, abusando del proprio ruolo – anche nei confronti di donne minorenni – ha violato doveri connessi alla pubblica funzione esercitata, approfittando tra l’altro dello stato di sofferenza dei pazienti con malattie cardiache.
Le indagini sono ancora in corso con l’obiettivo di verificare se vi siano stati altri casi simili in passato. Malgrado la difficoltà nel raccontare un episodio del genere, i Carabinieri della Compagnia di Urbino invitano ulteriori possibili vittime a farsi avanti, nella certezza che la loro identità verrà tutelata.
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