Corde vocali messe a dura prova da una nuova didattica on line.
L’estate è certamente il momento ideale per gli insegnanti per dedicarsi alla cura della voce, loro reale strumento professionale.
Al via dei corsi con l’Equipe sanitaria del Santo Stefano, per imparare ad utilizzare la voce ed acquisire conoscenze per prevenire disturbi e alterazioni vocali, spesso disabilitanti, sia nella professione che nella vita quotidiana

 

Tra i principali “stress” del lockdown, ci sono sicuramente le corde vocali degli Insegnanti.
Sono esse ad aver accusato duramente i tre mesi di lezioni online, tensione e la fatica di interrogazioni e spiegazioni effettuate di fronte ad un monitor e ad un microfono, senza alcuna percezione fisica della distanza reale e di quanto il tono della voce arrivasse concretamente agli alunni “da remoto”.
Insomma, per dirla con una espressione tipica della logopedia: c’è carente “consapevolezza della propria voce”.
Un modello, quello della lezione da remoto, che nel breve termine potrebbe anche non generare alcun contraccolpo ma che, nel medio e lungo termine, può produrre problemi di timbro e fluidità della voce anche molto seri.
“La voce – dice la dr.ssa Stella Ferrucci, logopedista del Centro Ambulatoriale di riabilitazione Santo Stefano a Pesaro, dove sono attivi percorsi terapeutici ad hoc per il corretto uso della voce – è il prodotto dell’attività delle corde vocali che vibrano al passaggio dell’aria espirata ed è il principale mezzo di comunicazione e di espressione di cui l’uomo è dotato. Un’alterazione funzionale o organica di uno o più apparati coinvolti nella produzione della voce causa una disfonia. Per il professionista vocale, in primis l’insegnante, il rischio di incorrere in tali problematiche è molto elevato”.
“La chiusura di Scuole ed Università a seguito dell’emergenza Covid-19 – continua la dr.ssa Ferrucci – ha portato alla rapida attivazione di Servizi di didattica online essenziali per la prosecuzione delle attività scolastiche; per l’insegnante ciò si è tradotto nella necessità di apportare cambiamenti anche alle proprie modalità comunicative. La voce, quindi, risulta il mezzo più efficace per “raggiungere” l’interlocutore e, a maggior ragione per un professionista vocale, è importante comprendere come rispettarla e come prendersene cura”.
“Ricerche effettuate dal “Voice care Network” nel Regno Unito – continua la dr.ssa Ferrucci – su persone con problemi di voce, dimostrano che il 12% dei pazienti è rappresentato dalla categoria degli insegnanti; inoltre, le donne sono più frequentemente colpite degli uomini, con un rapporto di 6:4 (Schwartz SR et. al., Clinical practice guideline: Hoarseness (Dysphonia) Otolaryngology–Head and Neck Surgery (2009) – Traduzione italiana di A. Schindler, D. Ginocchio, O. Schindler).
La voce è uno strumento biologico soggetto ad usura e deterioramento; diversi fattori legati alla professione, oltre che a disinformazione e scarsa consapevolezza vocale, possono determinare problematiche fisiche, psicologiche e socio-lavorative, fino a perdita di produttività (assenteismo) e ripercussioni economiche (Smith, 1998; Belhau, 2012).
Per offrire un supporto agli insegnanti, in termini di formazione ed informazione, dal punto di vista delle tecniche da utilizzare per la propria voce con consapevolezza e delle modalità per evitare di abusarne e provocare disfunzioni o vere e proprie patologie a carico dell’organo fonatorio, il Centro Ambulatoriale Santo Stefano di Pesaro ha organizzato per oggi il primo webinar dedicato a tutti i docenti del territorio interessati. Si è svolto su una comune piattaforma.
Il grande interesse suscitato dall’iniziativa ha già indotto l’Equipe del Santo Stefano a programmare delle repliche e coloro che fossero interessati potranno scrivere a: integrazionescolastica.pesaro@sstefano.it, precisando dati anagrafici e scuola di appartenenza; riceveranno specifiche indicazioni per partecipare.

Lo studio
La dr.ssa Ferrucci ha effettuato un’indagine su un campione di 137 Docenti marchigiani di scuole diverse di ordine e grado, dei quali l’82% ha dichiarato di non avere e/o di non aver mai avuto patologie vocali (113 insegnanti), mentre il 18% ha risposto di sì a questa domanda (24 insegnanti). Di questi ultimi, in 10 hanno dichiarato di aver avuto noduli cordali ma anche leucoplachia e cisti cordali, assieme ad edema ed ispessimento delle corde vocali.
In conclusione si può ben comprendere come il problema, a volte sommerso ed inconsapevole, esista e sia molto incidente in questa categoria professionale. Prenderne coscienza consente di agire preventivamente, evitando così fastidiosi problemi che potrebbero evolvere negativamente in patologie acute, fino ad un interessamento chirurgico oppure cronicizzarsi, peggiorando irreversibilmente la qualità della voce della persona.

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