Prosegue l’attività del personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile, mirata al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti ed in particolare di quella ritenuta essere la più pericolosa e dannosa, ossia l’eroina. In tale contesto nell’ultimo periodo numerosi sono stati gli arresti di pusher, diversi dei quali cittadini stranieri, soliti incontrare i propri “clienti” all’interno parco Miralfiore o nei pressi della locale Stazione Ferroviaria.
Proprio uno degli ultimi arresti, operato nei confronti di un cittadino senegalese colto nella flagranza della detenzione di dieci dosi di eroina, permetteva di raccogliere circostanziate informazioni sul soggetto dal quale lo straniero aveva ricevuto lo stupefacente.
Le successive indagini, supportate anche da strumenti tecnici, permettevano di identificare il succitato spacciatore, un 42enne tunisino già noto alle Forze dell’Ordine, nonché di acquisire elementi circa il suo coinvolgimento nell’attività criminale in questione, condotta effettuando veloci e frequenti viaggi nella vicina regione romagnola allo scopo di approvvigionarsi di eroina.
Proprio la frequenza di tali spostamenti faceva ritenere che i quantitativi ogni volta riportati non fossero ingenti in base ad una precisa strategia attuata dello straniero il quale, conoscitore della legge italiana, pensava che in tal modo, se fermato dalle Forze di Polizia, potesse essergli contestata solo la fattispecie più lieve del reato di detenzione a fini di spaccio di stupefacente, prevista dall’art.73 c. 5 del D.P.R. 309/90, che prevede pene ridotte, rispetto a quella più grave prevista dal comma 1° dello stesso articolo. Al rientro dall’ennesimo viaggio di approvvigionamento, effettuato sempre a mezzo treno, il sospettato trovava ad attenderlo gli Agenti della Squadra Mobile che, mescolandosi alle persone in attesa sui binari, riuscivano a bloccarlo senza lasciargli spazi di manovra. Tale accortezza si rilevava fondamentale atteso che il medesimo stringeva nella mano due ovuli di eroina, del peso di grammi 5 cadauno, pronti per essere ingeriti o lanciati sui binari in caso di controllo. Secondo una prima valutazione, dal quantitativo recuperato e sequestrato sarebbe stato possibile ricavare almeno 40 dosi di eroina. L’uomo veniva quindi tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno. ristretto presso la locale Casa Circondariale. Successivamente il Giudice del Tribunale di Pesaro convalidava l’arresto ed in considerazione della documentata attività di spaccio, condotta in maniera sistematica e organizzata, quindi non rientrante nella meno grave previsione del succitato “comma 5”, ne disponeva la custodia cautelare in carcere.
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