Marche, le imprese e il territorio al centro del progetto di sviluppo per la prossima legislatura. E’ questo il filo conduttore del documento presentato da Cna, Confcommercio e Confartigianato ai candidati alla presidenza della Regione. Quindici punti che spaziano dal sostegno al credito al rilancio degli appalti pubblici ed alla infrastrutturazione del territorio passando per la difesa del Made in Marche e l’internazionalizzazione delle piccole imprese fino ad arrivare al ruolo del commercio, del terziario e dei servizi di prossimità. Senza dimenticare l’offerta turistica, la green economy, le politiche sociali e la semplificazione amministrativa.
L’evento si è tenuto alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Un confronto moderato dal giornalista Luigi Brecciaroli, al quale hanno partecipato i candidati alla presidenza delle Marche Maurizio Mangialardi, Francesco Acquaroli, Gian Mario Mercorelli, Fabio Pasquinelli, Sabrina Banzato.
Il documento predisposto dalle associazioni di categoria, è stato illustrato dal presidente di Cna Marche Gino Sabatini, da Giacomo Bramucci per Confcommercio Marche e dal presidente di Confartigianato Marche Giuseppe Mazzarella. I candidati hanno poi risposto alle domande dei segretari delle associazioni di categoria Otello Gregorini per la Cna, Massimiliano Polacco per Confcommercio e Giorgio Cippitelli per Confartigianato. Ad ascoltarli erano presenti, nel rispetto delle norme anti Covid, 200 artigiani, piccoli imprenditori, commercianti ed operatori turistici marchigiani. Numerosi quelli che hanno seguito l’evento in diretta su Arancia Television (canale 210 del digitale terrestre), sulla App della televisione e in streaming sul suo canale Facebook.
Grande la disponibilità dei candidati a recepire le proposte di artigiani e commercianti. Ma dal 22 settembre comincerà un’altra partita. Ci sarà un Presidente eletto. Sarà con lui che le associazioni di categoria, in rappresentanza di quasi 100 mila imprese attive sul territorio regionale, chiederanno di aprire un tavolo di confronto, per costruire le Marche del futuro. Mettendo al centro imprese e territorio.
La crisi da Covid 19 richiede, secondo le associazioni dell’artigianato e del commercio, un progetto strategico per i prossimi cinque anni. Nelle Marche arriveranno risorse ingenti dall’Europa. Recovery Fund, Bei, Sure e forse anche Mes porteranno nelle casse regionali tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Secondo Confartigianato, Confcommercio e Cna vanno spesi bene sui territori, coinvolgendo enti locali, associazioni di categoria, forze economiche. Per non perdere un’occasione irripetibile di sviluppo e di rilancio dei nostri sistemi produttivi e sociali.
Sostegno al credito per le imprese, appalti e infrastrutture. “Il sistema delle piccole e medie imprese” ha affermato Gino Sabatini presidente Cna Marche “va rafforzato facilitando l’accesso al credito. Dalla Regione ci aspettiamo che sostenga Uni.Co, il Confidi delle Marche, come intermediario creditizio di riferimento. Grande attenzione va dedicata alle infrastrutture e al rilancio degli appalti pubblici e dell’edilizia, settore trainante dell’economia marchigiana”
Turismo e commercio tra i settori più colpiti dall’effetto Covid. “Nella prossima programmazione dei Fondi strutturali europei 2021/2027, al turismo, che è stato tra i settori più colpiti dal lockdown,” ha sostenuto Giacomo Bramucci per Confcommercio “va riconosciuto un robusto incremento delle risorse disponibili. Anche il commercio ha subito pesantemente gli effetti del Covid e ne vanno sostenuti gli investimenti, in particolare nelle aree interne e montane, valorizzando il ruolo del terziario e dei servizi di prossimità”:
Ricostruzione, fatti e non parole. “A quattro anni dal sisma” ha sostenuto Giuseppe Mazzarella presidente Confartigianato Marche “servono fatti, veloci e concreti e va eliminata la burocrazia. Va rafforzata la ‘Zona Franca Urbana’ e introdotta la Zona Economica Speciale che abbiamo presentato al Mise e al Commissario qualche settimana fa. Nella ricostruzione vanno coinvolti enti locali e organizzazioni di rappresentanza e vanno privilegiate le imprese delle Marche. Al centro delle politiche regionali va messa anche l’internazionalizzazione delle piccole imprese”.
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