Domani 2 novembre 2020, dalle ore 7 alle ore 7 del 3 novembre 2020, il Nursing Up il sindacato degli infermieri ha proclamato lo sciopero degli infermieri e del comparto. Lo stato di agitazione è stato indetto per il mal contento che gli infermieri stanno vivendo raggiungendo un punto di non ritorno. Noi infermieri siamo arrivati alla presenza del covid d’autunno stanchi, frustrati e delusi dalla politica che avrebbero potuto fare molto e non hanno fatto nulla per la nostra crescita professionale. Abbiamo avuto vent’ anni di tagli che hanno indebolito il sistema sanitario. Siamo delusi anche di chi poteva fare e non ha fatto o meglio ha fatto poco, amministratori, politica, sindacati e il nostro stesso ordine prima IPASVI adesso FNOPI. A questo si aggiungono purtroppo anche l’indelicatezza e la considerazione di alcuni cittadini.
Noi infermieri ci siamo presentati davanti a questo mostro il Covid con un esercito ovviamente dimezzato, da oltre vent’anni di politiche scellerate che hanno fatto chiusure accorpamenti tagli lineari non hanno guardato in faccia a niente. In Italia mancano circa 60 mila infermieri e in molte regioni si sta pensando di assumere infermieri tirocinanti laureandi senza aver completato gli studi e senza iscrizione all’ordine incorrendo all’abuso per l’esercizio della professione. Anche questa una toppa dell’ultimo momento.
Nonostante le difficoltà del sistema gli infermieri italiani hanno fatto fronte all’emergenza, non come eroi ma come professionisti dell’assistenza. Purtroppo molti di noi non ce l’hanno fatta. Di contro non siamo stati pagati, continuiamo a non essere pagati per i rischi che corriamo giornalmente ma soprattutto non siamo stati ascoltati- Noi volevamo dire la nostra. chi ha portato più scafandro, maschera visiera e tuta sono stati gli infermieri, ne portiamo ancora i segni. Se in primavera eravamo impreparati, ma consapevoli che il Covid 19 sarebbe ritornatoin autunno più preponderante.. L’estate sarebbe servita per organizzarci meglio per affrontare la pandemia devastante di questo autunno,
Finita la pandemia di primavera non c’è stato il tempo di recuperare a livello psico-fisico o elaborare il nostro dolore o le nostre paure. Agli infermieri è stato chiesto invece di essere più operativi, per recuperare tutte le liste d’attesa, interventi saltati e le terapie sospese, le diagnostiche non effettuate. Non ci siamo tirati indietro abbiamo continuato ad esserci, le aziende sanitarie viste le difficoltà sospendono le ferie per il periodo autunnale e gli infermieri accettano senza battere ciglio. Molti infermieri per emergenza vengono spostati dalla sera alla mattina o di reparto o di ospedale fino ad una distanza di 50 km, nonostante tutto rimaniamo e continuiamo a prestare l’assistenza e continuiamo a rispondere ai bisogni dei cittadini ma nessuno prende in mano i nostri bisogni, tante promesse, tante chiacchiere con poche risoluzioni.
Con lo sciopero chiediamo anche la contrattazione separata delle professioni sanitarie ai sensi dell’art. 40, co. 2 u.p., D.Lgs. 30.03.2001 n.165.” Le riforme legislative che hanno interessato anche recentemente le professioni sanitarie, prevedono l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo professionale e l’obbligo di acquisire n. 150 crediti/triennio di aggiornamento E.C.M. i collegi professionali si sono trasformati in Ordini professionali con effetti sulla natura intellettuale delle professioni sanitarie (art. 2229 C.C.), svincolandosi definitivamente dal carattere della sussidiarietà e della diretta subalternità medica, con assunzione di autonomia e responsabilità piene.
Vogliamo semplicemente rispetto!
Nursing Up Ancona
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