Barbara Marcolini (presidente Confcommercio Fano): “Anche queste imprese devono poter lavorare, nel pieno rispetto delle regole”.
20 giorni chiusi su 35 da calendario lavorativo: è questa l’agenda di lavoro che attende gli operatori commerciali dei Centri commerciali da oggi al 15 gennaio in base al nuovo Dpcm. E non si tratta solo di numeri da contare ma è evidente che in questo caso i numeri vanno “pesati” perché le giornate lavorative del periodo natalizio valgono la metà di un’intera stagione.
E’ una bocciatura senza mezzi termini, quella del rappresentante di Confcommercio Fano nonché Vice Presidente provinciale, rispetto alle nuove disposizioni che confermano ancora una volta la mancanza di aderenza alla realtà di chi legifera in una maniera così inconcepibile.
“Qualcuno dovrà spiegarci – continua Barbara Marcolini – la differenza tra un locale posto in qualsiasi luogo della città ed uno inserito in un centro commerciale soprattutto quando nello stesso centro è consentito tenere aperto un supermercato grande centinaia di metri quadrati ( e di conseguenza ben più affollato) mentre un negozio di 50/60 metri quadri deve stare chiuso. Forse non si rendono conto delle persone che perderanno il posto, siano essi dipendenti di un negozio a conduzione diretta che di un franchising, proprio a causa di questa misura che è ancora più penalizzante in questo periodo dell’anno dal quale le imprese si aspettano di riprendere un po’ di fiato in un anno così terribile per poter pagare affitti che non ci vengono scontati o bollette sempre più pesanti, mentre i tanti sbandierati ristori per le nostre attività addirittura non vengono riconosciuti. E’ evidente e perfino scontato che la sicurezza delle persone deve essere la nostra prima preoccupazione, ma bisogna consentire alle imprese di lavorare, naturalmente adottando tutte le misure per garantire contingentamento e distanziamento. Dobbiamo quindi garantire anche a questi negozi di poter lavorare, ben consapevoli del momento che il Paese attraversa, ma anche che in tutti questi mesi le nostre aziende e i nostri imprenditori hanno garantito il pieno rispetto delle norme.
Dopo esserci già attivati presso la Confcommercio nazionale perché sostenga la nostra richiesta, chiederemo ora anche alla Regione di adoperarsi per far comprendere l’assurdità di una misura che penalizza in modo irragionevole i negozi presenti nei centri commerciali, costretti alla chiusura nei giorni festivi e prefestivi fino al prossimo 15 gennaio”.
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