Aveva ricevuto il reddito di cittadinanza per un totale di 11.345 euro, ma aveva dichiarato in modo non veritiero di risiedere in Italia da almeno due anni in modo continuativo. Un uomo è stata smascherato e denunciato dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Pesaro.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno infatti permesso di appurare che quanto dichiarato nell’istanza presentata all’Inps, corrispondeva alla reale disponibilità patrimoniale del proprio nucleo familiare, ma era mendace quanto al requisito fondamentale della residenza continuativa di almeno due anni precedenti alla domanda.
L’uomo, inizialmente iscritto all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (A.I.R.E.) perché emigrato in Venezuela dall’aprile 2012, era rientrato in Italia a fine luglio 2017 e nell’aprile 2019 aveva richiesto il beneficio, dichiarando falsamente nella dichiarazione sostitutiva unica (D.S.U.) il requisito della residenza, essendo rientrato in Italia da 21mesi, all’atto della domanda.
Tale falsità ha consentito alla persona di percepire indebitamente nel 2019 e mantenere nel 2020 il reddito di cittadinanza, per un importo complessivo pari a 11.345 euro.
Il soggetto controllato, non avendo i requisiti per beneficiare dell’intervento di politica sociale, è stato segnalato sia all’Autorità Giudiziaria per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, che all’Inps competente per la revoca del sostegno ed il recupero della somma complessivamente incassata.
L’attività posta in essere conferma il ruolo fondamentale di polizia economicofinanziaria affidato alla Guardia di Finanza a contrasto di coloro i quali, accedendoindebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di bisogno.
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