Tra le soluzioni individuate: edilizia residenziale pubblica, uffici ASUR e spazi culturali. Da anni ribadisco la necessità di un progetto complessivo attivabile anche in comparti e fasi autonome, con destinazioni in prevalenza di interesse pubblico“.
È arrivata la risposta della Giunta regionale all’interrogazione sull’ex manicomio San Benedetto di Pesaro, presentata il 23 dicembre, dal Vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani (Pd), sottoscritta anche dalla consigliera regionale Micaela Vitri. “Nell’interrogazione evidenziavo alla Regione la possibilità di candidare il progetto di recupero del San Benedetto in bandi di finanziamento nazionali ed europei, suggerendo in particolare le risorse stanziate dal governo con il ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’ – spiega Biancani – Questo tipo di bandi pubblici, negli anni precedenti, non esisteva, mentre oggi ce ne sono diversi e mettono a disposizione molti contributi”. La scarsa accessibilità a finanziamenti pubblici ingenti, aveva spinto la Giunta precedente a puntare, in parte, anche sulla partecipazione dei privati, con una rivalutazione dell’immobile, su proposta dello stesso Biancani, in linea con i prezzi di mercato. Anche l’ultima asta, però, è andata deserta e questo, secondo Biancani “conferma la difficoltà di realizzare un intervento unico su un’area di ben 17 mila mq. Per questo, da anni, ribadisco la necessità di un progetto complessivo attivabile anche in comparti e fasi autonome, con destinazioni in prevalenza di interesse pubblico. In questo modo si potrà procedere ad un recupero graduale, in base alle risorse che si potranno, mano a mano, intercettare nel settore pubblico, lasciando aperta, allo stesso tempo, anche l’opportunità di coinvolgere eventuali privati su parti limitate del complesso”. Biancani ha ribadito tale proposta anche durante l’ultimo tavolo di confronto sul tema, al quale erano presenti per la Regione, oltre lui, l’assessore Stefano Aguzzi e il consigliere regionale Nicola Baiocchi, per il Comune di Pesaro, il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco Daniele Vimini.
Dalla risposta fornita in Aula appare evidente che l’idea di procedere per fasi sia stata accolta e il primo passo di questo percorso è stato l’invito, fatto dalla Regione al Comune, di presentare, come amministrazione comunale, il progetto per il bando sulla qualità dell’abitare, al fine di realizzare un primo recupero anche in chiave di edilizia residenziale pubblica. “Un tentativo importante, che avverrebbe di concerto con la Regione, la quale è proprietaria del bene tramite ASUR – commenta Biancani – Anche se, devo ammettere, mi sarei aspettato che fosse la Regione stessa a partecipare direttamente al bando, essendo la prima interessata alla sua riqualificazione. Sarebbe stato un segnale più forte della volontà di farne una priorità regionale e non solo locale. Va comunque registrata la volontà di collaborare tra le istituzioni, con il rilancio di un’altra vecchia proposta, quella cioè, di trasferire nel San Benedetto riqualificato gli uffici dell’ASUR, oggi sparpagliati – e in affitto – in giro per la città.” La Regione, sempre da quanto dichiarato in Consiglio regionale, si è detta infatti disposta a investire risorse pubbliche, circa 6milioni di euro, in una parte del progetto da destinare agli uffici amministrativi dell’Azienda sanitaria regionale, come previsto dal primo piano di recupero redatto anni fa, “ma – puntualizza Biancani – solo dopo l’avvio da parte del Comune della riqualificazione urbana dei primi 5700 metri quadrati su Corso XI settembre, redigendo il progetto per ottenere il finanziamento”. “Sono soddisfatto dei progressi fatti e del confronto avviato tra il Comune e la nuova Giunta regionale – conclude il Vicepresidente – Se la Regione riconoscerà il San Benedetto tra le sue priorità, sarà possibile, nel tempo, individuare i fondi necessari tramite i bandi. Intanto un ulteriore segnale concreto della volontà di riqualificare l’area potrebbe essere il passaggio della proprietà dell’ex lavanderia al Comune, per realizzarvi un polo culturale connesso con la biblioteca San Giovanni. Ci vorranno anni prima di riuscire a vedere i risultati di questo percorso, ma da parte mia continuerò a proporre soluzioni costruttive per il recupero di un’area importante per tutta la città e per la Regione.”
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