Materie prime difficili da reperire, quando introvabili, con tempi di consegna triplicati, e aumento dei prezzi dal 10 al 50% su pannelli e semilavorati. E’ l’allarme lanciato da Confartigianato Legno e Arredo di Ancona – Pesaro Urbino, che denuncia una situazione divenuta intollerabile, che ha creato incertezza e sconcerto tra gli imprenditori, incidendo sull’inflazione e sulle tasche del consumatore finale.
“Tutte le tipologie di pannelli e di legno hanno subito aumenti, ci raccontano i nostri imprenditori – spiega Alvisio Senatori, Presidente di Confartigianato Legno e Arredo AN – PU – in particolare abete, pino e altri legni provenienti dai paesi europei hanno subito un rincaro di oltre il 40% nel 2021”. Una condizione insostenibile. “Le nostre imprese evidenziano anche la difficoltà a reperire MDF e truciolare, per la costruzione di pannelli fieristici – aggiunge – perché si stanno preparando i materiali per la riapertura delle fiere in presenza e i produttori, come quelli di Francia e Belgio, prospettano già tempi di consegna a 2 o 3 mesi avvertendo che il prezzo di vendita non è ancora definito: la situazione è davvero grave”.
“Le aziende del territorio attive nella produzione di infissi – prosegue Silvana Della Fornace, Responsabile di Categoria per Confartigianato AN-PU – segnalano, inoltre, che i fornitori locali di ferramenta e vernici hanno già inviato ai laboratori artigiani clienti la comunicazione sul rincaro dei prezzi delle ferramenta per gli infissi dal 1 maggio, con aumenti dall’8 al 15%. Crescono anche i prezzi delle vernici dal 12% al 18% in più. Aumenti insostenibili”.
Le cause di questa situazione sono da cercarsi negli effetti della pandemia, che ha provocato una diminuzione della produzione del legno e dei semilavorati. “Le aziende europee, avendo previsto un notevole calo del fatturato, hanno ridotto la produzione vedendo aumentare i costi fissi, che poi hanno inciso sui prezzi”, spiega Della Fornace. “Se guardiamo alla Germania, ad esempio, i produttori di legname sono stati incentivati dal Governo a ridurre i turni di lavorazione per evitare assembramenti, con la conseguente diminuzione delle quantità prodotte. E, come se non bastasse, con l’aumento della domanda e la scarsità di prodotto, si è innescato anche un effetto speculativo. I paesi asiatici, con la Cina in testa hanno ripreso tutte le attività produttive e stanno andando a caccia di materie prime in tutti i paesi del mondo. Anche questo fattore pesa molto”.
Altro effetto della pandemia, “la difficoltà dei trasporti e l’aumento dei costi del trasporto stesso, che ha riguardato su scala mondiale non solo il legno – aggiunge Della Fornace – ma anche altre materie prime tra cui il cobalto, il nickel, il manganese, il petrolio, il rame, il polietilene, il ferro, la gomma. Anche il prezzo dell’alluminio per tonnellata è aumentato del 27% rispetto all’anno precedente, così come metalli e plastiche sono cresciuti del 40-60%. Ci saranno dunque conseguenze molto gravi anche in altri settori, come nell’edilizia e nelle infrastrutture, se non verranno adottati tempestivamente interventi correttivi in sede legislativa a tutela delle imprese”.
I fornitori delle materie prime, inoltre, in molti casi hanno cominciato a non rispettare i contratti invocando «cause di forza maggiore» e «risoluzione per eccessiva onerosità» proprio a causa del rilevante aumento dei prezzi. Il problema è di rilevanza così ampia da generare un blocco nell’affidamento delle commesse o di compromettere la regolare prosecuzione dei lavori affidati, perché si tratta di incrementi che vanno ben oltre l’alea contrattuale, travalicando le normali fluttuazioni del mercato.
“Le imprese sono in forte sofferenza – conclude il Presidente Senatori – perché gli incrementi dei prezzi, eccezionali e imprevedibili, si aggiungono alle già ingenti criticità finanziarie e patrimoniali dovute alla pandemia. Chiediamo con forza che si intervenga sulla questione, pena la perdita di tantissime piccole e medio imprese del settore ormai in grande difficoltà”.
“Confartigianato è a fianco delle imprese e continua un’interlocuzione serrata con il governo ai tavoli nazionali per trovare una soluzione al problema e mettere in campo le iniziative più opportune”, termina Della Fornace. “A livello locale, intanto, continuiamo a garantire il massimo supporto alle aziende con tutti quegli strumenti di formazione e consulenza che possono aiutare le nostre attività ad affrontare il momento difficile e anche a progettare la ripartenza, come digitalizzazione, innovazione, internazionalizzazione e sostegno al credito”.
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