Inaugurazione: sabato 15 maggio, ore 17.30
“Lo studio della pittura non è la mera rappresentazione dell’oggetto ma è colore e luce:
i giusti rapporti fra le due cose danno la forma nello spazio.
Il soggetto non va visto come tale ma astrattamente”
Luciano Ventrone
Con la mostra Luciano Ventrone. Il pittore dell’iperbole a cura di Vittorio Sgarbi, dal 16 maggio presso le sale del Castellare di Palazzo Ducale, la città di Urbino apre la stagione culturale 2021.
L’inaugurazione si terrà sabato 15 maggio alle ore 17.30.
Esposte in mostra quarantacinque opere di Luciano Ventrone, grande maestro dal virtuosismo eccezionale che per “ricostruire” scompone le forme. Nella sua tecnica la fotografia è un punto dal quale parte l’astrazione del soggetto, che si priva del suo essere materia per essere vissuto solo attraverso la luce. Lavorando direttamente sulla fotografia, Ventrone è in grado di cogliere quei dettagli non visibili all’occhio umano e che meravigliano sempre lo spettatore. Da scoprire prima con un’osservazione ravvicinata, quasi da microscopio, per poi allontanarsi dai dipinti e scoprirne la totalità.
È tra gli artisti italiani maggiormente conosciuti a livello internazionale. Ha esposto nei più importanti musei e gallerie, da Roma a Milano, da Londra a Singapore, da New York a Mosca e San Pietroburgo. Nelle sue opere crea mondi suggestivi, carichi di vissuto e di emozione. La scelta dei soggetti lo lega a grandi pittori del passato, tuttavia la sua attenzione per l’applicazione della pittura, il suo trattamento del colore e della luce lo pongono tra i contemporanei.
«Luciano Ventrone è – spiega Vittorio Sgarbi – un artista contemporaneo che realizza opere che le persone vengono a vedere perché vogliono meravigliarsi. Ha saputo affermarsi come grande maestro nella figurazione, con un virtuosismo eccezionale. L’artista sembra cercare un assoluto, una essenza, che, nell’opera, accresce la realtà, non si limita a riprodurla. È di più. Ventrone è il pittore dell’iperbole. E iperboliche, esagerate, barocche appunto, sono le sue opere, piuttosto che iperrealistiche. Una grande illusione»..
«Urbino riapre i suoi spazi dedicati alla cultura – dice il sindaco Maurizio Gambini – e la stagione delle mostre 2021 inizia con l’esposizione di opere di Luciano Ventrone, a cura di Vittorio Sgarbi. In questo 2021 la mostra di Ventrone assume un significato speciale: diventa il simbolo di una rinascita delle attività culturali nella nostra città, dopo una lunga pausa forzata, a causa della pandemia da Covid-19 che ci ha accomunato al resto del mondo. Luciano Ventrone ci ha lasciato di recente, all’improvviso. A Urbino questa mostra si carica quindi idealmente dell’energia vitale dell’autore e ci trasmette un’eredità creativa che rimarrà per sempre a disposizione degli amanti dell’arte».
La mostra, promossa dal Comune di Urbino, è un progetto di Contemplazioni, in collaborazione con l’Archivio Luciano Ventrone, con il coordinamento generale di Gianluca Bellucci.
Il critico Federico Zeri commentava, così, le nature morte di Ventrone: «Descritti con lucidità persino esasperata, i suoi vegetali sono definiti da una luce sapientemente violenta, che non è di un sole di agosto, ma piuttosto quella dei teatri di posa dove viene realizzata l’immagine cinematografica. Le sue nature morte ci vengono proposte come attimi immobili di una vicenda che sta tra un antecedente e un futuro, come istanti, sospesi e incandescenti, di una realtà oggettiva definita, sino ad esserne divorata, da una luce implacabile, quasi siderica, contro fondi scuri di evocazione astrale o lunare da satellite o pianeta. La pittura di Luciano Ventrone è una continua scoperta ottica, un incessante recupero della realtà oggettiva, che riemerge dopo l’alluvione di forme astratte, cerebrali ligogrifi, di ‘grumi materici’ e di scritture gestuali».
«Sono particolarmente grata a Vittorio Sgarbi che ha sempre seguito negli anni, con l’intelligenza e l’acume che lo contraddistinguono, la ricerca artistica di mio marito Luciano. Non può esserci sede più prestigiosa del Palazzo Ducale di Urbino per celebrarne la sua pittura a poche settimane dalla scomparsa. Luciano conosceva questo progetto espositivo, vi aveva aderito dal primo momento con entusiasmo e con senso di gratitudine. Questa mostra segue una serie di importanti riconoscimenti ricevuti da Luciano negli ultimi tempi, come la personale “La grande illusione” al Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, sempre a cura di Vittorio Sgarbi, e l’acquisizione di due suoi dipinti da parte del Quirinale nell’ambito del progetto Quirinale contemporaneo, curato da Renata Cristina Mazzantini per inserire arte e design nelle sedi presidenziali», dichiara la moglie di Ventrone, Miranda Gibilisco Ventrone.
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