Dopo un anno di stop, torna a Pesaro la Festa de l’Unità con l’anteprima che ha visto ospite il Ministro Roberto Speranza, per un quadro chiaro sulla situazione pandemica in Italia e prospettive reali per il futuro.
Pesaro, 23 agosto. Ad inaugurare l’anteprima, portando i saluti di tutta la federazione del Partito Democratico provinciale, è stata la segretaria Rosetta Fulvi, che ha delineato l’impronta della Festa de l’Unità 2021: «Questa sera portiamo insieme un contributo alla ripartenza della convivialità e della socialità per tutta la provincia. Sindaci, giovani, lavoro, salute e ambiente: sono questi i temi di questa Festa 2021, il tutto grazie al contributo dei tanti volontari presenti. Tra loro anche molti giovani, i veri protagonisti di questa edizione».
Il Ministro Speranza, intervistato da Roberto Greco de «La Repubblica», nella serata di anteprima, ha raccontato i primi momenti che hanno anticipato la pandemia: «Ebbi subito la consapevolezza del problema enorme che si stava presentando, nessuno all’inizio aveva il manuale delle istruzioni ma abbiamo beneficiato della straordinaria qualità dei nostri scienziati che ci hanno diretto in questo difficile periodo»
Alleanza tra scienza e politica: queste sono le parole d’ordine che hanno caratterizzato le scelte di questi due anni di pandemia, soluzioni che poi sono state prese come esempio da tutto il mondo. Fondamentale anche il rapporto tra salute e lavoro, argomento attuale nell’agenda politica odierna. «I vaccini sono l’unica arma che può salvarci, siamo ad un bivio – spiega il
Ministro della Salute – o valorizziamo i vaccini o torneremo ai metodi pre-siero, quali quarantena e restrizioni. l’italia è al 72% di persone con prima dose di vaccino e al 67% con dose completata, ¾ degli italiani ha già fatto la prima dose, la campagna quindi possiamo definirla funzionale. Il Green pass è il mezzo fondamentale per poter riaprire tutti gli esercizi che in questi due anni hanno subito una crisi fortissima, serve il contributo di tutti».
Si è parlato anche di immunità di gregge, un concetto di cui i medici ancora discutono, ma più vaccini si eseguono e prima avremo le capacità di arrivare all’obiettivo. Ancora è necessario insistere con l’obbligo di Green pass su diversi ambiti lavorativi – soprattutto nel settore sanitario e nei confronti dei dipendenti pubblici -. Intanto sarà obbligatorio, già da settembre, nel settore scolastico, per docenti e personale. L’obiettivo: tornare in presenza ed in sicurezza a scuola, basta dad, per il bene delle nuove generazioni.
«Nessuna strumentalizzazione e lavoro di squadra, i politici in campo devono rispettare il difficile momento che l’Italia sta passando – sottolinea il Ministro della Salute – non esistono partiti politici di fronte ad un’emergenza sanitaria».
La terza dose?: «Sicuramente si dovrà fare, ma prima dobbiamo concentrarci su chi non si è ancora sottoposto a prima dose di vaccino. Il Green pass per ora ha valenza nove mesi dalla seconda dose – spiega Speranza – stiamo ancora ragionando sul futuro del Certificato Verde, presumibilmente inizieremo il terzo giro dai più fragili, ma i nostri scienziati pensano che la copertura del Green pass possa durare oltre il tempo già delineato. Le valutazioni sono ancora tutte in corso».
E in conclusione la questione mascherine, ancora fondamentali, seppur non più obbligatorie all’aperto: «I vaccini devono aggiungersi ai dispositivi di sicurezza, non sappiamo ancora definire per quanto tempo siano obbligatorie le mascherine al chiuso, per ora – conclude Speranza – continueranno ad essere in vigore. Anche a scuola. Intanto continuiamo a lavorare per convincere il 13% della popolazione mancante a vaccinarsi».
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