«In Regione continuano a fare confusione, così si perde solo tempo». Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci interviene sull’Ospedale Nuovo, dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale Saltamartini sul sito della struttura. «La politica urbanistica la fanno i Comuni e non la Regione – sottolinea Ricci -. Il Comune di Pesaro non farà mai una variante urbanistica, né rilascerà un permesso per costruire a Case Bruciate». Questo, «per i motivi noti da mesi al presidente delle Regione», e che Ricci ricorda:
«Non vogliamo consumare nuovo territorio, ma trasformare il costruito. L’area di Muraglia, scelta dai sindaci della provincia, è già urbanisticamente compromessa e può essere trasformata e ammodernata», mentre l’area di Case Bruciate «è verde e agricola. Con un vincolo idrogeologico importante, oltre ad essere in mezzo a un’area industriale».
Secondo punto, «è già stato un grave errore avere bloccato il Project per un’unica nuova struttura, se poi si allontanano ulteriormente le sedi di Pesaro e Fano avremo ulteriori disfunzioni organizzative e disagi per gli utenti che dovranno fare la spola tra i due ospedali. Muraglia è al confine con Fano, mentre Case Bruciate è all’estremo nord del comune, confinante con Tavullia».
Con l’Ospedale Nuovo a Muraglia, «ci sarà il tema della trasformazione dell’area del San Salvatore. Se si scegliesse un’ulteriore area, avremmo ben due strutture sanitarie inutilizzate». Quella del San Salvatore , appunto e la stessa Muraglia. «E se invece rimanesse la radioterapia a Muraglia avremo addirittura tre sedi ospedaliere come adesso». Ultimo punto elencato dal sindaco, «Allontanare le
strutture significherebbe indebolire o rinunciare all’azienda ospedaliera, che invece è essenziale per garantire specializzazioni».
Quindi stop alle perdite di tempo per il sindaco Ricci: «Basta. I medici migliori scapperanno altrove con questa melina. Il Presidente Acquaroli ha condiviso con me le tre precondizioni per fare un accordo istituzionale: che l’ospedale si faccia a Muraglia velocemente, con un progetto modulare, senza toccare l’Azienda Ospedaliera.
Settembre doveva essere il mese dell’accordo, ma è diventato il mese delle chiacchiere e della melina». Poi conclude, nelle Marche si dice spesso “patti chiari e amicizia lunga”: i patti erano chiari, se non si è in grado di garantirli ognuno si prende le proprie responsabilità. Io, sicuramente, mi batterò per il potenziamento e la modernizzazione della sanità del nord delle Marche».
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