La città di Urbino dedica una serie di iniziative all’artista Renato Bruscaglia, a cento anni dalla nascita. Il primo appuntamento è fissato per sabato 20 novembre, alle ore 17.00, nella Sala Convegni “Giardino d’inverno” di Palazzo Ducale. Per l’occasione Adriano Calavalle e Christian Cassar, allievi del maestro urbinate, terranno una conversazione sul tema “Un secolo di Renato Bruscaglia”.
Renato Bruscaglia (Urbino, 19 novembre 1921 – Bologna, 25 novembre 1999) è stato uno tra i maggiori rappresentanti della produzione grafica del secondo Novecento. La sua prima formazione artistica è avvenuta all’Istituto per la decorazione e l’illustrazione del Libro, dove ebbe come insegnante il maestro Leonardo Castellani. Con la fine della secondo conflitto mondiale Bruscaglia ottiene la cattedra di Disegno dal vero e poi quella di Incisione calcografica presso la Scuola del Libro. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta Bruscaglia tenne la cattedra d’incisione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, pur continuando a risiedere nella città di origine. Tornò a lavorare a Urbino, quando fu chiamato a ricoprire la carica di direttore della neonata Accademia di Belle Arti e mantenne tale incarico sino alla pensione.
Tra le esposizioni a cui Renato Bruscaglia ha partecipato con i propri lavori, ricordiamo la Mostra dell’Incisione Italiana dell’Opera Bevilacqua La Masa (Venezia, 1955-1965), la Biennale di Venezia (nel 1956 e nel 1962), la Mostra Internazionale di Grafica in palazzo Strozzi a Firenze (1969), la Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma (1974), la IV Triennale dell’Incisione a Milano (1980).
Bruscaglia mantenne sempre un legame strettissimo con Urbino. La città fu per lui fonte di ispirazione artistica, luogo dell’impegno culturale, ma anche lo snodo del proprio impegno civile. Fu consigliere della Accademia Raffaello, dal 1968 al 1969, di cui era socio dal 4 gennaio 1948. Dal 1962 al 1987, assieme ai colleghi Carlo Ceci e Pietro Sanchini organizzò il prestigioso Corso Estivo Internazionale dell’Incisione Artistica. Inoltre, fu tra i promotori, assieme a Ceci, delle edizioni del Teatro Rinascimentale di Corte. Molte battaglie lo videro in prima linea, assieme a Paolo Volponi, Carlo Bo, Giancarlo de Carlo, Antonio Cederna, Andrea e Vittorio Emiliani e tanti altri, per l’approvazione di ben due leggi speciali per Urbino.
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