Ringrazio il presidente Acquaroli per avere accolto il nostro appello e aggiornato finalmente le misure relative a quarantena, isolamento e guarigione da Covid, per cui anche qui da oggi sarà sufficiente l’esito del tampone antigienico rapido. A differenza di altre Regioni però, come Emilia Romagna e Umbria, il test eseguito in laboratori privati e farmacie nelle Marche rimane a pagamento. Per questo chiedo che la Regione acceleri e firmi l’accordo che ha sul tavolo con i soggetti accreditati, affinché anche qui il costo del tampone sia a carico del sistema sanitario. Non è accettabile questa disparità di trattamento, che rende i marchigiani cittadini di serie B rispetto alle regioni confinanti.
Ad oggi infatti nelle Marche migliaia di persone sono segregate in casa in attesa della chiamata Asur per il tampone, o costrette a pagarlo autonomamente: fino a ieri da 70 a 100 euro per un molecolare e ora da 15 a 30 euro per l’antigenico. Se la Regione non è in grado di garantire lo screening gratuitamente attraverso le proprie strutture, come dovrebbe, almeno sigli l’accordo con i privati.
Inoltre in Emilia-Romagna si farà un altro passo avanti lunedì 17 gennaio, perché i i vaccinati con almeno due dosi avranno la possibilità di fare autotesting con il tampone a casa e, in caso di positività, caricare la foto dell’esito nel portale regionale online avviando immediatamente l’isolamento. La nostra Regione continua a subire la pandemia a spese dei cittadini (in tutti i sensi) e del personale sanitario ormai distrutto, senza potenziamento e adeguati riconoscimenti.
Micaela Vitri
No Comment