“La Regione ha annunciato un miliardo di investimenti sull’edilizia socio-sanitaria escludendolo. Un’occasione persa, mai arrivate tante risorse. Quale sarà adesso il futuro del San Benedetto?”.
Ritengo ormai confermata la retromarcia della Regione sull’ex manicomio. A novembre in risposta ad una mia interrogazione, sottoscritta anche da Micaela Vitri e dal gruppo, l’assessore Saltamartini aveva dichiarato che l’intervento, dal costo di circa 10 milioni, sarebbe stato coperto con i fondi del PNRR sanità, visto che vi si prevedevano, oltre ad uffici amministrativi ASUR, anche i servizi socio-sanitari per il territorio.
La scorsa settimana lo stesso assessore, rispondendo ad una mia nuova interrogazione, aveva smentito quanto annunciato in precedenza dichiarando che il recupero del San Benedetto sarebbe stato escluso dai progetti del PNRR sanità.
Ieri sono stati annunciati interventi in edilizia socio-sanitaria per oltre un miliardo di euro e nonostante gli appelli fatti negli ultimi giorni da amministratori, cittadini e associazioni, il San Benedetto risulta ancora escluso.
Spesso vieni imputato a chi ha governato in precedenza di non aver mai stanziato le risorse necessarie ma nessun governo regionale ha mai avuto a disposizione tante risorse da Stato e Unione Europea. Solo ora abbiamo l’opportunità di sbloccare opere ferme da anni per i costi troppo elevati, e nonostante l’ottimo lavoro preparatorio fatto con il protocollo d’intesa tra Comune e Regione, si è persa questa importante occasione.
Il piano presentato per gli investimenti in edilizia socio-sanitaria individua non solo gli edifici da sistemare o costruire ma anche tutte le case della comunità, gli ospedali di comunità e le RSA su cui si investirà. L’esclusione da questo piano è quindi molto importane perchè di fatto vuol dire che la possibilità di destinare la parte del San Benedetto di competenza ASUR a servizi socio-sanitari territoriali è ormai molto scarsa, visto che questi sono previsti in altre strutture, compresa la scelta di ASUR di affittare un nuovo immobile a Pesaro per i medesimi servizi.
La Regione, quindi, non ha voluto destinare risorse e mi chiedo quale potrà essere la sua futura destinazione alla luce delle scelte fatte in questo piano. Nel frattempo il Comune di Pesaro lavora alla progettazione del recupero della parte di sua competenza ed entro il 2024 avvierà i lavori finanziati dal bando nazionale PINQUA. Purtroppo questo vorrà dire che la parte ristrutturata dovrà convivere con quella degradata della Regione e per questo ritengo che il milione che il Comune dovrà dare, secondo gli accordi, alla Regione, vada subito speso per mettere in sicurezza almeno il tetto della parte regionale ed evitare crolli in attesa di risorse future.
Nella ricerca di risorse, visto che la destinazione a servizi socio-sanitari mi pare ormai difficile, mi auguro che la Regione, almeno per parte dell’immobile, valuti un recupero in chiave culturale. Quella culturale, purtroppo, è una strada molto più incerta e tutta da verificare e probabilmente non consentirà mai il recupero di tutta l’area di competenza regionale, ma è una possibilità per salvare qualche parte in più dell’edifico, ora che la Regione ha deciso di perdere l’unica vera occasione di un recupero complessivo che attendavamo da decenni.

Nel 2020, con un emendamento al Piano triennale della cultura, di cui ero relatore, è stato inserito il San Benedetto tra i beni che potevano essere recuperati per destinazioni culturali, proprio per tenere aperte più possibilità per il suo recupero. Fino ad ora non se ne è più parlato, ma a questo punto, non essendo stati capaci di cogliere l’occasione di un recupero per servizi socio-sanitari mi auguro che la Regione inizi a verificare anche questa possibilità.

Andrea Biancani – Vicepresidente del Consiglio Regionale
15/02/2022

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