Due mostre inaugurate al Vittoriale degli italiani in occasione delle celebrazioni nel giorno della nascita di Gabriele d’Annunzio, “Forme uniche di continuità nel tempo”, creano un inedito legame ideale e artistico tra il nostro territorio e la casa che il Vate ha progettato come un “libro di pietre vive” affacciato sul lago di Garda. Un filo che oggi avvicina Gardone Riviera, Urbino e Fossombrone, nel rapporto tra lo scultore Umberto Mastroianni (le cui opere accolgono i turisti che arrivano in centro a Urbino risalendo la rampa elicoidale da piazzale Mercatale e arricchiscono la Fortezza Albornoz), Anselmo Bucci, l’artista forsempronese protagonista del secolo scorso che visitò il Vittoriale nel 1933, e d’Annunzio nel suo eclettismo collezionistico.

Nella mostra “Il bronzo e la parola. Mastroianni, d’Annunzio, Quasimodo”, curata da Marco Di Capua e Paola Molinengo Costa visitabile fino all’11 settembre, sono esposte le grandi sculture bronzee di Mastroianni, in un dialogo tra poesia (nei versi del Vate e di Salvatore Quasimodo) e materia, immerse nella bellezza del Parco del Vittoriale. Ospite d’onore l’opera più nota di Umberto Boccioni, la scultura “Forme di continuità nello spazio” che ispira anche il titolo delle celebrazioni.

A Anselmo Bucci è dedicata l’antologica curata da Giordano Bruno Guerri – presidente di Fondazione del Vittoriale degli italiani – “Anselmo Bucci. Ritorno al Vittoriale” (12 marzo-21 settembre 2022). La raccolta completa delle incisioni di Bucci e circa sessanta olio su tela e numerosi disegni sono conservati a Fossombrone, a Casa museo Cesarini, da dove sono partite in prestito verso Gardone Riviera “Il funerale di un anarchico” (1919), “Gli amanti sorpresi” (1920-1921), “I pittori” (1921-1924), contribuendo a comporre, nelle stanze della Villa, quaranta anni di attività artistica di pittore e incisore. Anselmo Bucci ha percorso e segnato la storia dell’arte del Novecento. A Parigi, viveva a Montmartre, frequentava Modigliani e Severini, Apollinaire apprezzava le sue incisioni. Nel 1922, con Mario Sironi, Achille Funi e Pietro Marussig tra gli altri, ha fondato il gruppo Novecento a cui fu lui a dare il nome. La XXVIII Biennale di Venezia (1956) dopo la sua morte gli ha dedicato una mostra commemorativa.

Durante la settima edizione del festival Urbino e le Città del Libro, in collaborazione con Liceo Artistico “Scuola del Libro” e Rotary Club Urbino, è stata presentato il volume Schiocchi di frusta, con testi tratti dall’autobiografia Pane e Luna dello stesso Bucci.

 

Per i dettagli sulle mostre e gli eventi al Vittoriale degli italiani Fondazione Il Vittoriale degli Italiani

Casa museo Cesarini FOSSOMBRONE – Quadreria Cesarini. Casa Museo (regione.marche.it)

 

 

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