“E’ un giorno tragico e struggente quello in cui dobbiamo dire addio a un amico, ancor di più se a portarcelo via sono fardelli che pesano silenziosamente sull’anima,
fino a schiacciare sotto il loro peso quell’anelito di vita che ci spinge ad andare avanti, sia pur fra mille difficoltà, in questo nostro lavoro delicato e difficile. E oggi viviamo attoniti un altro dramma, un altro ancora, mentre ci lascia l’ennesimo collega che… non ce l’ha fatta. Il pensiero corre subito alla sua famiglia, cui ci stringiamo solidali e
commossi, e a questa nostra grande famiglia dell’intero Comparto sicurezza e difesa, che in un’interminabile ecatombe silenziosa perde uno dopo l’altro tanti suoi figli”.
Queste le parole di cordoglio espresse in una nota congiunta da Giuseppe PALERMO, Segretario Generale Regionale aggiunto di UNARMA ASC Marche e da Marco RAVIZZONE, Segretario Generale della Provincia di Pesaro e Urbino di UNARMA ASC, nel giorno in cui uno dei militari in servizio a Pesaro, presso la Stazione Carabinieri di Borgo Santa Maria, si è tolto la vita con l’arma di ordinanza all’interno della caserma.
Il carabiniere lascia moglie e due figli.“In questi momenti di lutto cercare di capire è necessario, ma purtroppo drammaticamente tardivo – aggiungono i rappresentanti sindacali – il dolore è immenso, i dubbi lacerano, il senso di impotenza atterrisce, specie di fronte a un fenomeno che fra le Forze Armate e di Polizia esprime numeri agghiaccianti, con ben 18 suicidi nel comparto nei primi quattro mesi del 2022. Ma sentirsi impotenti equivale a una resa: intervenire invece si può e si deve, sviscerando e snidando pericoli più subdoli che mai, perché ancora molti si accostano a questa tematica con sospetto, sfiducia, eccesso di pudore. Noi, di fronte a tutto ciò, non possiamo che rilanciare forte il nostro appello, perché ogni azione di prevenzione e cura sia messa in campo, senza che nulla resti intentato. Ogni singola vita dei Servitori dello Stato lo merita”.
UNARMA ASC – MARCHE
COMUNICAZIONE
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